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29 gen 2018

Il cotogno giapponese

Chaenomeles in fioritura
I Chaenomeles, meglio noti come Cotogni giapponesi o Fior di pesco, sono arbusti a foglia caduca tutti originari dell’Asia orientale, in modo particolare della Cina e del Giappone. L’origine del nome Chaenomeles viene dal greco cheinen e melon e significa frutto che si fende, caratteristica appunto dei suoi frutti, simili a piccole mele cotogne, che, a maturità, tendono a spaccarsi. 
Le due specie comunemente usate nei nostri giardini furono osservate per la prima volta da Thumberg sulle montagne del Giappone (Chaenomeles japonica)e da Sir Joseph Banks in Cina (Chaenomeles speciosa), ma furono inizialmente classificate erroneamente come Pyrus e in seguito come Cydonia japonica, nome con il quale ancora oggi vengono comunemente conosciute e confuse. 
Portate in Europa, ebbero un periodo di massima diffusione nella seconda metà del 1800, quando si segnalarono in Francia oltre 40 varietà derivate da queste specie. Successivamente la coltivazione venne soppiantata probabilmente da nuove e numerose introduzioni di altre specie provenienti dalle colonie e il loro interesse cominciò a scemare, tanto che oggi sono reperibili 12-15 fra specie e varietà.

23 gen 2018

Le Tamerici "salmastre ed arse"

Rese famose nella letteratura dai versi del D’Annunzio e da Giovanni Pascoli, che intitola Myricae una delle sue più note raccolte di poesie (Myricae è il nome latino di Tamerice), le tamerici sono un gruppo di arbusti o piccoli alberi leggeri ed eleganti, frequenti in tutti i luoghi costieri caldi ed assolati. Sono diffuse allo stato spontaneo in tutto il Sud Europa e si ritrovano spesso in zone costiere, grazie alla loro straordinaria capacità di resistere al vento e al salmastro. 
Sembra che il nome generico derivi da Tamaris, fiume francese che scorre nella regione dei Pirenei, ove queste essenze sono molto diffuse; secondo altri deriverebbe dall’ebraico Tamaris che significa scopa, poiché anticamente con i suoi rami si fabbricavano ramazze. 

Tamarix gallica

Il genere Tamarix è diffuso in tutto il continente eurasiatico, ma la specie spontanea da noi è il Tamarix gallica, o tamerice comune, talora conosciuta anche come tamarisco, cipressina o scopa marina. 
E’ un grande arbusto, talora alberetto spogliante che può raggiungere i 5-6 metri di altezza. Ha una forma disordinata, vagamente tondeggiante nell’insieme, ma che diventa contorta nelle zone battute dai venti marini, aree nelle quali si ritrova con regolarità.

19 gen 2018

Piante.. da difesa

Spine di Poncirus trifoliata
Per chi necessita di una buona siepe difensiva, niente di meglio dell'uso di qualcuna di queste piante, o anche tutte associate a seconda dei gusti.
Frutti di Poncirus trifoliata
Una delle più "cattive" è senza dubbio il Citrus triptera, alias Poncirus trifoliata. Conosciuto dagli appassionati di agrumi poichè è uno dei più comuni portainnesti, è una specie a foglia caduca, con un  intrico fitto di rami verdi muniti di robuste spine, dritte e appuntite. I fiori, non particolarmente grandi, sono bianchi, profumati e si aprono a inizio primavera. Le foglie sono composte da 3 foglioline verde medio, non particolarmente fitte. Alla fine dell'estate maturano i frutti, rotondi, con un diametro di 4-5 cm, verdi inizialmente, poi giallo, non commestibile, ma decorativo sulla pianta e utile per profumare la biancheria e gli armadi. Non particolarmente rapido a crescere negli stadi giovanili, permette, una volta insediato, di formare siepi difensive a prova di ladro e/o animali selvatici.. Anche un cinghiale ci pensa bene prima di sfondare una barriera di questo tipo...

15 gen 2018

Le Nandine per i terrazzi

In mancanza di un giardino si impone la coltivazione in vaso. 
Scegliere il vaso adatto ha grande importanza per una buona crescita delle specie che vi saranno ospitate. I parametri da considerare sono essenzialmente tre: le dimensioni, la forma e il materiale. 
Dimensioni: il volume di terra all'interno del vaso deve essere sufficiente per un regolare sviluppo delle radici e pertanto occorre cambiarlo via via che la pianta cresce. Le dimensioni dei vasi dipendono anche dal tipo di pianta che si vuole coltivare e dal suo sviluppo finale. Arbusti e piccoli alberi richiedono perciò contenitori di maggiori dimensioni rispetto alle erbacee perenni.

10 gen 2018

Fiorirà l'Aspidistria

Una delle piante che si merita un premio per robustezza e  frugalità è senza dubbio l'Aspidistria elatior 
La sua eccezionale capacità di adattamento viene descritta indirettamente in un famoso romanzo di Orwell , “Fiorirà l’Aspidistria”, nel quale la sventurata pianta, sia pur volutamente maltrattata dal protagonista, che vede in lei il simbolo della piccola borghesia inglese, continua imperterrita a vegetare, sopravvivendo a tutte le  sue angherie. 

Siepe di Aspidistria elatior
E’ una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Liliaceae, originaria delle foreste della Cina, ove cresce spontanea nel sottobosco. E’ una pianta acaule, (priva di fusto esterno) provvista però di fusti sotterranei (rizomi), ricchi di radici carnose. Da questi si sviluppano ciuffi di foglie di forma lanceolata, lunghe fino a 70 cm e larghe 10-20, verdi scure, lucide e coriacee, molto decorative e spesso usate nelle composizioni floreali. I cespi, di anno in anno, si allargano per emissione di nuove foglie dai rizomi basali e diventano sempre più folti
I fiori, poco visibili, sono di colore rosso scuro e compaiono in estate a livello del terreno, seminascosti dal fitto fogliame. Raramente si formano se le piante sono coltivate in vaso. Ad essi seguono, in autunno, piccole bacche scure contenenti i semi.

5 gen 2018

Alexander von Humboldt, padre dell'ecologia

La Libreria della Natura a Milano
I libri mi sono sempre piaciuti: anzi, ammetto pubblicamente di essere una acquirente/lettrice compulsiva, anche se ultimamente sono più acquirente che lettrice, soprattutto per mancanza di tempo. Non smetto di acquistare comunque, pensando che quando i titoli sono a portata di braccio prima o poi arriverà l'agognato momento di divorarli..
Uno dei punti di riferimento per il nostro settore è senza dubbio la Libreria della Natura, storico negozio milanese presente anche nelle mostre vivaistiche più importanti e il cui stand non manco mai di bazzicare in tali occasioni. In caso di dubbi, lasciatevi consigliare da Valentina (titolare) e di certo non sarete delusi. Sto approfittando delle feste di Natale per terminare uno dei miei ultimi acquisti:
L'Invenzione della Natura, scritto con uno stile piacevolissimo e scorrevole da Andrea Wulf, nota autrice di romanzi incentrati sulla vita e le opere di scienziati famosi.

1 gen 2018

Nandina domestica: pianta di buon auspicio

Ampiamente diffusa nei giardini europei, la Nandina domestica è un arbusto sempreverde che appartiene alla famiglia delle Berberidaceae (la stessa del Berberis vulgaris o crespino comune), anche se, a dire il vero, le due piante non si somigliano affatto. L’aspetto della Nandina infatti è quanto mai leggero ed elegante, simile per molti versi ad un bambù in miniatura, dato che raramente supera i 2 metri di altezza, ed è assolutamente sprovvisto di spine o aculei, caratteristica invece piuttosto comune nella famiglia dei Berberis.

Nandina domestica
La Nandina domestica è originaria della Cina e del Giappone, ove è addirittura considerata una pianta sacra. Fu importata in Europa da William Kerr a Londra nel 1804, e i giardinieri inglesi, incerti sulla sua resistenza al freddo e traditi dall’aspetto etereo della pianta, la misero a dimora inizialmente in serra, temendo che i rigori invernali potessero danneggiarla. Il nome Nandina le fu attribuito successivamente dal botanico Carl Thumberg, allievo di Linneo e uno dei primi a studiare e introdurre in Europa la flora giapponese; Nandina deriva dalla latinizzazione del termine giapponese nan-ten, che nella lingua originale significa longevità, inverno. Sempre in Giappone, ove la pianta è assai apprezzata e venerata ed esiste addirittura una Società Botanica ad essa dedicata, la Nandina viene considerata pianta di buon auspicio e per questo viene piantata vicino ai templi e alle case, per scacciare la malasorte. Viene altresì utilizzata nelle composizioni floreali da regalare all’inizio dell’anno nuovo come augurio di lunga vita, quindi mi sembra appropriato un post a lei dedicato  nel primo giorno dell'anno.