Quello dei Bambù è un mondo talmente vasto che sarebbe impossibile, in poche righe, elencarli tutti e parlare diffusamente di ognuno di loro. Sotto questo nome infatti si raccolgono oltre 20 generi e almeno 200 specie diverse, originarie soprattutto dell'Asia, aventi dimensioni che possono andare dai 40-60 cm dei Bambù nani, fino a 25-30 metri di quelli giganti. La coltivazione di queste piante nelle zone di origine è molto antica ed erano impiegati non solo a scopo ornamentale, ma anche per la fabbricazione di oggetti e per la costruzione. Molte specie inoltre hanno giovani germogli commestibili. In Europa la diffusione dei Bambù ha conosciuto negli ultimi decenni un notevole incremento, soprattutto a scopo ornamentale, per il policromismo delle canne, l'eleganza delle forme, la leggerezza del fogliame, ma anche per il tocco di esotismo che apportano a giardini e terrazzi. con i bambù è possibile realizzare macchie, boschetti, siepi a rapido accrescimento, bordure e molti di loro riescono bene anche in vaso.
Al genere Phyllostachys appartengono molti bambù di sviluppo medio-grande piuttosto diffusi.
Uno dei più comuni e senza dubbio
Phyllostachys aurea. Originario della Cina è un bambù piuttosto invasivo con canne che a maturità arrivano ad un diametro di 3-5 cm, di colore inizialmente verde, per poi evolvere al giallo più o meno carico. Si riconosce bene dagli internodi basali, che sono molto ravvicinati e si ingrossano e deformano in maniera asimmetrica. Può raggiungere tranquillamente 8-10 m di altezza e ha sviluppo rapido. Fittamente rivestito di foglie, è uno dei più utilizzati per la realizzazione di barriere.
Phyllostachys nigra è altrettanto apprezzato per le originali canne, più o meno delle stesse dimensioni del precedente, che nascono inizialmente verdi e si tingono di nero ebano dopo 1-2 anni, specie quando esposte al sole. Di crescita rapida, si usa per la realizzazione di boschetti o eleganti siepi. Va protetto dal vento insistente, che provoca spiacevoli disseccamenti fogliari.
Phyllostachys bissetii è uno dei bambù maggiormente resistenti al vento e al freddo, che lo rendono particolarmente adatto in collina e a mezza montagna. Di sviluppo consistente (5-7 m) e fittamente rivestito di foglie verde scuro, è particolarmente adatto per la realizzazione di barriere frangivento e siepi sia in terra che in vaso.
Del tutto particolare e molto decorativo è
Phyllostachys aureosulcata Spectabilis, con canne inizialmente arancio-porpora da giovani, che poi diventano giallo oro, con internodi variamente striati di verde. Di rapido sviluppo e decisamente invasivo, arriva tranquillamente a 6-8 m di altezza ed è sensibile a venti impetuosi.
Phyllostachys mitis (sin Phyllostachys viridis) è, tra quelli coltivabili alle nostre temperature, uno dei più alti e con culmi di maggiori dimensioni (fino ad un diametro di 10 cm da adulto) . Da giovani gli internodi sono verde chiaro, ricoperti da una pruina argentea, che progressivamente scompare, lasciando posto ad un colore verde più deciso.
Introdotto in Francia dal Giappone e dalla Corea attorno al 1850,
Pseudosasa japonica (sin Bambusa metake) è un bambù molto compatto, con culmi eretti, verde oliva, aventi un diametro di 2-3 cm al massimo e foglie piuttosto lunghe e larghe, verde medio. Non molto invasivo, cresce fino a 4-6 m di altezza e manifesta da adulto anche una discreta resistenza alla siccità. Si utilizza in genere per siepi, macchie, barriere visive ed è uno dei più usati in vaso, per la crescita ridotta e l'eleganza delle foglie. Si adatta anche ad ambienti chiusi, purchè ben illuminati e senza riscaldamento. All'aperto predilige condizioni di mezzombra.
Di sviluppo decisamente contenuto sono molte specie afferenti al genere Pleioblastus, come
Pleioblastus pumilus o
Pleioblastus pygmaeus, che raramente superano i 60-80 cm di altezza e si impiegano quindi per macchie, bordure o anche come tappezzanti. Le foglie, molto fitte, formano un denso tappeto verde scuro.
Hanno invece un cromatismo interessante le foglie di
Pleioblastus viridistriatus Auricoma e
Sasa veitchii: le prime sono di colore giallo variamente striate di verde. Prediligono esposizioni al riparo dai raggi ardenti del sole, specie in aree mediterranee e, in inverno, si defogliano in toto o in parte, tanto da essere talora tagliati a fine inverno affinchè si rigenerino dal rizoma basale. In
Sasa veitchii invece, sempreverde, si assiste ad una curiosa variazione cromatica: le foglie, verde in primavera-estate, con l'arrivo dei primi freddi si decolorano ai margini, assumendo una tonalità giallo crema. Entrambe crescono fino a 1 metro di altezza e oltre, e si utilizzano per macchie informali. Devono essere circoscritti perchè molto invasivi nello sviluppo.
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