Complice un nebbioso e sonnacchioso pomeriggio domenicale di novembre, non ho trovato di meglio che farmi una bella tazza di tè accoccolata sul divano. Il tè è ottenuto dalla raccolta dei germogli della Camellia sinensis, probabilmente una delle piante che di più ha influenzato la storia dell'umanità. Il genere Camellia, dedicato al botanico gesuita Camellius , annovera specie ornamentali bellissime, fra cui la nota Camellia japonica (è una Camellia japonica il fiore preferito di Marguerite Gautier, la romantica protagonista de "La signora delle camellie") e la Camellia sasanqua, dalla fragrante fioritura autunnale. I fiori bianchi o rosati della Camellia sinensis invece, non hanno mai entusiasmato nessuno, almeno dal punto di vista ornamentale, ma la diffusione del consumo di tè ha costruito e fatto crollare imperi, contribuito alla distruzione di ecosistemi per far spazio a nuove piantagioni e favorito schiavitù e sfruttamento nei paesi ove il tè viene prodotto.
Fiori di Camellia sinensis |
Coltivata nella fascia temperato calda di Cina e Giappone, è un arbusto sempreverde che può raggiungere i 4-6 m di altezza. Ha foglie verde tenero da giovani e verde scuro una volta adulte, piuttosto coriacee. I fiori sbocciano all'ascella delle foglie e sono piccoli, bianco crema, con 6-7 petali incurvati verso l'interno che racchiudono stami e pistilli giallo oro. La fioritura, nei nostri climi, ha luogo generalmente in autunno, a partire da fine ottobre e i fiori emanano un profumo piacevole e delicato. Furono i cinesi a scoprire che le foglie tenere di questa pianta, opportunamente essiccate e messe in acqua calda, davano origine ad una bevanda al contempo dissetante, profumata, gradevole e con effetto calmante.
Dalla Cina la bevanda fece il suo ingresso in Europa intorno al 1600 grazie ai commerci della Compagnia Olandese delle Indie Orientali e ben presto si diffuse in tutto il vecchio continente, nonchè nelle colonie del Nuovo Mondo.