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19 mar 2019

La coltivazione dei bambù in vaso

Il bambù necessita di grandi vasi
Abbiamo già avuto modo di parlare in post precedenti dei vari tipi di bambù e della loro coltivazione in giardino. Anche in vaso con i bambù è possibile creare angoli interessanti in terrazzo o in cortile, ma occorre tener conto di alcune "regole" per poterli mantenere a lungo. Tenere un bambù rinchiuso per anni in un contenitore non è sempre semplice. E' infatti una pianta che richiede spazio per il suo apparato radicale e che ha un metabolismo rapido e quindi necessita di abbondanza di acqua e nutrienti specie nei mesi primaverile-estivi. Sotto questo aspetto, bambù non o poco invasivi come Fargesia o Pseudosasa japonica sono maggiormente adatti al contenitore rispetto a specie traccianti, come Phyllostachys o Pleioblastus.  In ogni caso occorre scegliere vasi che siano un po' sovradimensionati rispetto alla pianta (o alle piante) che vogliamo collocare.

12 mar 2019

E' il momento di potare le Graminacee

Pennisetum alopecuroides Moudry
Giunti quasi al ritorno della Primavera, molte Graminaceae ornamentali che ci hanno arricchito di forme e colori il giardino durante l'autunno-inverno, devono essere potate. I vecchi culmi (steli) ormai secchi infatti, devono essere eliminati, per far spazio alla nuova vegetazione che si forma dalla radice e che, nella prossima stagione vegetativa, sostituirà completamente la parte aerea .
Taglio di Graminacee a inizio primavera

Il taglio non richiede grande perizia tecnica, dal momento che per molte specie si effettua eliminando in toto, a circa 5 cm da terra, tutta la vegetazione secca presente. Un taglio di questo tipo si effettua su specie come Pennisetum, Miscanthus, Calamagrostis, Arundo, Muhlembergia, che vengono recisi con l’ausilio di forbici da potatura o, in caso di grandi estensioni, anche con un tagliasiepi.

29 gen 2019

Come contenere la crescita dei bambù invasivi

Siepe di Phyllostachys bissettii
Nei post precedenti abbiamo parlato dei vari tipi di bambù, compreso delle Fargesia, genere di bambù non invasivo; diverso è il problema quando si vogliono mettere a dimora bambù aventi rizoma ad accrescimento monopodiale molto spinto, che si espande nel terreno in maniera talora incontrollata fino a diventare invasivo, ad esempio in mezzo ad un prato. L'utilità e la bellezza di queste specie di Bambù, molti dei quali appartenenti al genere Phyllostachys, li rende preziosi in giardino, sia per l'accrescimento in altezza rapido e spesso notevole (oltre i 10 m) che per la bellezza della forma/dimensione e colorazione delle canne, come nel Phyllostachys nigra a canna nera, o delle striature presenti su Phyllostachys aureosulcata Spectabilis, verde e giallo, o per le dimensioni ragguardevoli delle canne verde chiaro di Phyllostachys mitis. 

10 apr 2018

Giardino a basso consumo idrico

Giardino mediterraneo
Negli ultimi anni il problema della mancanza d’acqua si è trasformato in vera e propria emergenza. 
Il risparmio idrico, o meglio, l’eliminazione degli sprechi, è indispensabile per non aggravare una situazione già di per sé compromessa. L’irrigazione dei giardini, rappresenta in quest’ottica un possibile “spreco”,  tanto che sono ormai consueti i regolamenti comunali che vietano l’utilizzo dell’acqua per il loro mantenimento.  Questi provvedimenti tuttavia, non escludono la possibilità di avere un bel giardino; spesso è sufficiente adottare una serie di accorgimenti agronomici per ridurre o addirittura eliminare l’irrigazione, pur mantenendo un bellissimo spazio verde. 

26 mar 2018

Qual è il materiale migliore per un vaso?

Sono tanti i materiali con i quali i vasi vengono realizzati, tutti con caratteristiche diverse e ciascuno con pregi e difetti.

Aspidistria in vasi di terracotta
La terracotta è indubbiamente la materia prima più antica e utilizzata per i vasi, ottenuta dalla cottura ad alta temperatura di argille con diversa composizione a seconda della zona di provenienza; possono essere fatti a mano o a macchina, con le pareti lisce o con decori in rilievo. La terracotta è un materiale poroso, che permette la traspirazione delle radici, oltre che proteggerle dagli sbalzi di temperatura, soprattutto evitando il riscaldamento nei mesi estivi e il raffreddamento in quelli invernali. Nonostante la porosità del materiale di partenza, è fondamentale la presenza di un foro di drenaggio sul fondo, che garantisca lo sgrondo dell’acqua in eccesso.

13 mar 2018

Scegliere il vaso giusto per le nostre piante

In mancanza di un giardino si impone la coltivazione in vaso. 
Scegliere il vaso adatto ha grande importanza per una buona crescita delle specie che vi saranno ospitate. I parametri da considerare sono essenzialmente tre: le dimensioni, la forma e il materiale. 
Dimensioni: il volume di terra all'interno del vaso deve essere sufficiente per un regolare sviluppo delle radici e pertanto occorre cambiarlo via via che la pianta cresce. Le dimensioni dei vasi dipendono anche dal tipo di pianta che si vuole coltivare e dal suo sviluppo finale. Arbusti e piccoli alberi richiedono perciò contenitori di maggiori dimensioni rispetto alle erbacee perenni.

26 dic 2017

L’acquisto delle piante in zolla

Nelle nostre latitudini, checché se ne dica, il momento migliore per comprare o mettere a dimora una pianta resta sempre il periodo che va dall’autunno all’inizio della primavera (inverno compreso, se le condizioni meteo lo permettono). 

Alberi e arbusti in zolla
A partire da novembre, sia le latifoglie che le Conifere entrano in riposo, le prime perdendo le foglie, le seconde arrestando o riducendo al minimo l’attività vegetativa. Finché sussistono queste condizioni, è possibile zollare l’individuo e trapiantarlo in altra sede.
L’acquisto di una pianta in zolla offre indubbi vantaggi: 
- prezzo più conveniente rispetto al vaso
- maggior disponibilità di prodotto e dimensioni, dato che le piante vengono prelevate direttamente dal campo di coltivazione; di conseguenza la scelta non è limitata ai soli esemplari invasati nella stagione.
- possibilità di mettere a dimora piante di maggiori dimensioni o esemplari di pronto effetto, più difficilmente gestibili in contenitore
- vantaggio per l’ambiente, poiché non si rende necessario l’uso e il successivo smaltimento del/i  vaso/i di plastica

1 set 2017

Settembre, cominciano i lavori d'Autunno

Dopo una lunga pausa, di cui mi scuso, dovuta soprattutto ai molteplici impegni della bella stagione (fiere, coltivazione, vivaio, ecc) riprendo in mano il blog, sperando di riuscire ad organizzarlo in futuro con una maggior continuità.
Prime piogge in arrivo
Siamo ormai alle soglie dell'Autunno; stando a quanto dicono gli esperti a partire da questo week-end l'estate pare ci abbandoni, per lasciare il posto a temperature più clementi e alle tanto sospirate piogge, che quest'anno sono davvero mancate. 
Al pari della primavera, l'autunno è una stagione di piena attività per il giardino e per il giardiniere, che a partire da settembre si trova impegnato su molteplici fronti. 
E' il momento di rimediare ai danni dell'estate torrida: sicuramente vi saranno diverse piante provate dal caldo estive, che necessitano di una "ripulita" dei rami secchi e dei fiori appassiti. Armiamoci dunque di forbici e procediamo al taglio di corolle sfiorite di Hibiscus syriacus, Buddleje, Oleandri, Lagerstroemie, rose.

Ripulitura di Buddleja
Questa operazione, oltre a dare un aspetto più ordinato alla pianta, stimola la produzione di nuovi fiori, almeno finchè il caldo e le temperature lo permettono.
Il calo delle temperature, che comunque si mantengono su valori gradevoli, stimola spesso l'entrata in vegetazione delle piante, che emettono il cosiddetto "getto autunnale" (ad es molte conifere, le piante da siepe, svariati arbusti) talora con la produzione di fiori. Per questo motivo, specie nelle regioni a clima temperato, la somministrazione di una piccola dose di concime (tipo Nitrofoska Gold a effetto piuttosto rapido) può essere utile a favorire la crescita del periodo. 

E' comunque importante non esagerare, specie con i concimi ad alto titolo di azoto, per non rischiare la mancata lignificazione dei nuovi getti prima del freddo. Considerate che le dosi, rispetto alla primavera, sono dimezzate.

6 mar 2017

La scelta delle piante in vivai e Garden center

Con l'arrivo della primavera è normale aver voglia di dare una rinfrescata al giardino o al terrazzo e, per tutti gli appassionati di verde, la tentazione di nuovi acquisti è inevitabile. Diamo quindi qualche informazione circa le caratteristiche che una buona pianta deve avere  al momento dell'acquisto. Intanto diciamo che a partire dalla ripresa vegetativa (in genere metà-fine marzo) fino all'autunno successivo, quando le piante perderanno le foglie, l’acquisto e la messa a dimora deve essere fatta esclusivamente con piante in contenitore. Piante in zolla o a radice nuda che vi vengano eventualmente proposte, vanno rimandate all'autunno successivo.
Indipendentemente dalle dimensioni, una pianta in vaso, al momento dell’acquisto,  deve presentare le seguenti caratteristiche:
- Equilibrio fra le dimensioni della parte aerea e quella del contenitore (vasi né troppo piccoli né sproporzionati rispetto alla chioma)
Equilibrio fra vaso e parte aerea
- La radice deve essere omogeneamente distribuita all’interno del contenitore. Al momento della svasatura il pan di terra si deve estrarre con facilità e le radici devono avvolgere tutto il terriccio presente. In gergo tecnico si dice che la “pianta ha preso il vaso”. Se all’estrazione  il pane si rompe o una parte del terriccio cade a terra, significa che la pianta è stata invasata da poco e non ha ancora completato lo sviluppo nel contenitore. E' consigliabile pertanto maneggiarla con cura o lasciarla ancora nel vaso di coltivazione per qualche mese a completare lo sviluppo dell'apparato radicale, prima di rinvasarla o metterla a dimora in terra.  Il periodo necessario per “prendere il vaso” varia dai 2 ai 4 mesi, a seconda del momento di invasatura.
Le piante devono essere franche di vaso

2 mar 2017

Consigli per un corretto rinvaso

Marzo è il periodo giusto per il rinvaso delle piante che, in giardino o terrazzo, ne hanno necessità. Il cambio di vaso si effettua ogni volta che le radici delle piante hanno occupato completamente lo spazio a disposizione nel contenitore, avvolgendo totalmente il pane di terra. Questo si verifica ogni 1-2 anni per piante giovani, che crescono molto in fretta, mentre piante più vecchie, che in genere hanno anche vasi di coltivazione più grandi, si possono mantenere anche alcuni anni nello stesso vaso, prima di procedere ad un cambio. 
Anche le piante che vengono acquistate durante questo periodo e che sono destinate a cortili o terrazzi vanno rinvasate.
Pianta pronta per il rinvaso
La regola per un corretto cambio di vaso è che il nuovo contenitore deve avere un diametro di 2-3 dita più grande rispetto al precedente. A titolo esemplificativo, se il vaso di partenza ha un diametro di circa 16-18 cm, il nuovo dovrebbe essere di circa 24-25 cm; da questo, dopo qualche anno, si passa ad un nuovo contenitore di circa 30-33 cm e da qui a 40-45 cm e così via. 
E' invece sbagliato dare ad una singola pianta un vaso esageratamente grande rispetto a quello di partenza per "non pensarci più" in futuro. Le radici infatti "annegano" in un volume di terra eccessivo, con il rischio di ristagno di acqua non utilizzata e quindi di asfissia e marciumi. Se anche questo non si verifica, le radici reagiscono cercando di occupare tutto il volume a disposizione, bloccando temporaneamente lo sviluppo della parte aerea. Solo quando si sono estese sufficientemente, la pianta "muove" dando via allo sviluppo di rami e foglie.  Il problema non sussiste ovviamente qualora nello stesso grande contenitore si vogliano mettere a dimora più piante, il cui totale delle radici occuperanno un volume molto più ampio della terra disponibile.

10 feb 2017

Potatura di Cornus da ramo e salici

Ci sono piante per le quali un energico taglio di ritorno è importante per assicurare l'emissione primaverile di nuovo tralci che hanno, per lo più, funzione decorativa. Stiamo parlando di Cornus da ramo (Cornus stolonifera, Cornus alba, Cornus sanguinea) e di molti salici ornamentali (Salix caprea Pendula, Salix matsdana Tortuosa Aurea, Salix integra Hakuro Nishiki, Salix x sepulcralis Chrysocoma, ecc).
Potatura di Cornus stolonifera Flaviramea
A partire dal mese di febbraio. fino agli inizi di marzo è il momento potare queste specie, tagliando i rami o i tralci (nel caso siano allevati in forma di alberetto)  fino alla base o all'attaccatura del tronco.
Potatura di Salix babylonica
Sia i Cornus menzionati, che i salici infatti, sono coltivati non tanto per i fiori quanto per i rami, che generalmente si colorano durante l'inverno di toni sgargianti (rosso per i Cornus alba, giallo-arancio per Cornus sanguinea e stolonifera, ma anche per vari tipi di Salice, come il S. matsudana Tortuosa Aurea). Dal momento che la colorazione è particolarmente accentuata sui rami di 1 anno, o comunque giovani, con il taglio di ritorno si cerca di promuovere l'emissione di nuovi polloni basali, che avranno notevole effetto decorativo nell'inverno successivo. In Salix integra Hakuro Nishiki o in Salix caprea Pendula invece, i nuovi tralci che si formeranno saranno quelli che porteranno foglie variegate durante la primavera-estate (nel caso di S. Hakuro Nishiki) o numerosi amenti nell'inverno successivo (S caprea Pendula).

3 feb 2017

Potatura dei cespugli: arbusti che fioriscono a primavera sui rami dell'anno precedente

Eccoci alla secondo gruppo di arbusti da fiore, quelli che fioriscono a primavera sui rami dell'anno precedente. I primi cominceranno ad aprire i fiori fra un mese al massimo, come le Forsitie.
Forsitia, fra le prime a fiorire
Potatura di arbusti che fioriscono in primavera sul ramo vecchio
Ad esse seguiranno le Spiree primaverili, le Deutzie, i Philadelphus, le Kolkwitzia, le Weigelie, le Buddleja davidii, colvilei, globosa e madagascariensis, i Physocarpus, la Syringa, i Berberis a foglia caduca. Su queste piante va posta molta attenzione e la potatura, più o meno incisiva, va fatta rigorosamente solo al termine della fioritura.

27 gen 2017

Potatura dei principali arbusti da fiore: arbusti che fioriscono sul getto dell'anno

Non è ancora il momento, ma, clima permettendo, da febbraio si comincia ad intervenire con le potature sui principali arbusti da fiore. E' da sempre una delle operazioni più difficili, non tanto nell'esecuzione in sè, quanto nel decidere cosa va tagliato e cosa va invece lasciato. A causa di errori grossolani infatti, si asportano spesso rami recanti gemme a fiore, più o meno visibili, che causa la mancata fioritura nei mesi successivi. In giardinaggio si usa riunire le specie di arbusti in diversi gruppi, su ciascuno dei quali la potatura viene applicata con modalità e in momenti differenti in base al periodo di fioritura, al comportamento e a momento della differenziazione delle gemme a fiore. 
Buddleja davidii
In questo post ci occuperemo del gruppo di arbusti più semplice da potare, quelli che portano la fioritura sui getti che si formano nel corso della stagione vegetativa. Appartengono a questa categoria tutti o quasi gli arbusti a fioritura estiva e autunnale quali Buddleja davidii, Spirea japonica, Lagerstroemia indica, Hibiscus syriacus, Vitex agnus-castus, Caryopteris, Perowskia,  Oleandro, Hydrangea arborescens e Hydrangea paniculata, la maggior parte degli ibridi moderni di Rosa.
Caryopteris 
Su tutte queste specie il taglio si effettua normalmente a partire dal mese di febbraio, eliminando del tutto rami deboli, malformati o anche molto vecchi e accorciando, anche in maniera drastica, se necessario, tutti gli altri. Specie come Buddleja davidii, Spirea japonica, Hydrangea arborescens e paniculata, Perowskie, Rose, vengono spesso tagliate lasciando solo 1-2 coppie di gemme basali, dalle quali si svilupperanno, nel corso della primavera, i rami che porteranno i fiori durante l'estate.

20 gen 2017

Irrigazione invernale: come prevenire i danni

Se ne parla e se ne è già accennato anche in un post precedente, ma non si ripeterà mai abbastanza.. Le piante vanno irrigate anche d'inverno. In questi giorni si stanno verificando (almeno al Nord) giornate decisamente soleggiate, asciutte, molto fredde e soprattutto ventose. Sono condizioni ideali per mandare le piante in stress idrico, comprese quelle a foglia caduca. Che le piante, in quanto esseri viventi, bevano, traspirino e in definitiva consumino acqua, è un fatto assodato. D'altronde anche noi, come gli animali, beviamo, sia pur meno, anche con il freddo. Avvertiamo meno lo stimolo della sete poichè traspiriamo meno liquidi, dal momento che in inverno non si suda, ma, in ogni caso beviamo. Lo stesso fanno le piante. In presenza di vento le necessità si accentuano, dal momento che il vento favorisce l'evaporazione superficiale (in altre parole "secca" le superfici con cui viene a contatto). 
Se stendiamo panni ad asciugare in una giornata ventosa, al caldo o al freddo intenso, i panni si asciugano, dal momento che è la corrente d'aria la vera responsabile dell'evaporazione dell'umidità contenuta nelle fibre. Analogamente, esporsi al vento in una giornata ventosa, si traduce per noi in secchezza della pelle esposta, in primis quella di labbra, viso e mani, che tendono a screpolarsi. Alle piante, che non possono ripararsi o cambiare posizione, accade esattamente la stessa cosa. E' per questo motivo che in questo momento va data acqua tanto alle piante sempreverdi, che, conservando foglie o aghi offrono una superficie traspirante maggiore alle intemperie, quanto a quelle a foglia caduca, i cui tessuti legnosi, sia pure in misura minore, non sono del tutto isolanti. 

2 gen 2017

Gennaio, lavori in giardino

Siamo appena entrati nel 2017 e nel cuore dell'inverno. Il giardino, apparentemente in assoluto riposo, in realtà sta lavorando in silenzio, preparandosi  per la primavera. E dato che un vero giardiniere non è mai in ozio, c'è sempre qualcosa da fare anche in questa stagione e anche se il tutto è ricoperto di neve (che quest'anno, a dire il vero, non ha ancora fatto il suo ingresso).
Sfatiamo il mito secondo il quale in inverno non si pianta. Non è assolutamente vero. Se il terreno è in condizioni di giusta umidità, non è bagnato o gelato e non è ricoperto di neve, si possono mettere a dimora alberi e arbusti in vaso, in zolla e anche a radice nuda. Sconsiglio ovviamente di piantare specie che necessitano di protezione invernale, come Bouganvillea, Plumbago, diversi tipi di palme, ecc, ma tutte le altre possono essere piantumate. Le radici si assesteranno durante i mesi freddi e in primavera saranno già ben pronte a assorbire acqua e nutrienti, consentendo un pronto risveglio vegetativo, con notevole vantaggio per la pianta. Il periodo si presta anche per la lavorazione del terreno e la preparazione di aiuole per la prossima primavera. Se abbiamo settimane asciutte e senza precipitazioni, si può procedere alla vangatura e alla concimazione di fondo, con buone quantità di stallatico maturo, che resta sempre uno dei migliori concimi organici da utilizzare in giardino.