Marzo è il periodo giusto per il rinvaso delle piante che, in giardino o terrazzo, ne hanno necessità. Il cambio di vaso si effettua ogni volta che le radici delle piante hanno occupato completamente lo spazio a disposizione nel contenitore, avvolgendo totalmente il pane di terra. Questo si verifica ogni 1-2 anni per piante giovani, che crescono molto in fretta, mentre piante più vecchie, che in genere hanno anche vasi di coltivazione più grandi, si possono mantenere anche alcuni anni nello stesso vaso, prima di procedere ad un cambio.
Anche le piante che vengono acquistate durante questo periodo e che sono destinate a cortili o terrazzi vanno rinvasate.
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Pianta pronta per il rinvaso |
La regola per un corretto cambio di vaso è che il nuovo contenitore deve avere un diametro di 2-3 dita più grande rispetto al precedente. A titolo esemplificativo, se il vaso di partenza ha un diametro di circa 16-18 cm, il nuovo dovrebbe essere di circa 24-25 cm; da questo, dopo qualche anno, si passa ad un nuovo contenitore di circa 30-33 cm e da qui a 40-45 cm e così via.
E' invece sbagliato dare ad una singola pianta un vaso esageratamente grande rispetto a quello di partenza per "non pensarci più" in futuro. Le radici infatti "annegano" in un volume di terra eccessivo, con il rischio di ristagno di acqua non utilizzata e quindi di asfissia e marciumi. Se anche questo non si verifica, le radici reagiscono cercando di occupare tutto il volume a disposizione, bloccando temporaneamente lo sviluppo della parte aerea. Solo quando si sono estese sufficientemente, la pianta "muove" dando via allo sviluppo di rami e foglie. Il problema non sussiste ovviamente qualora nello stesso grande contenitore si vogliano mettere a dimora più piante, il cui totale delle radici occuperanno un volume molto più ampio della terra disponibile.
Un rinvaso corretto si effettua estraendo delicatamente la pianta dal vecchio contenitore con tutto il pane di terra. Evitate di tirare con forza la pianta dal colletto rischiando di strapparla; è preferibile capovolgerla, sorreggendola con una mano e battere leggermente il bordo del vaso contro una superficie per agevolarne l'estrazione.
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Estrazione della pianta dal vaso |
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Posizionamento della pianta |
Sul fondo del nuovo contenitore deve essere posizionato del materiale di drenaggio per evitare che i fori di scolo si ostruiscano. L'ideale sono pezzi di coccio rotti piuttosto grandi o anche ghiaia grossa o sassi; sconsiglio invece l'uso di argilla espansa, che tende a compattarsi con il tempo e e imbibirsi d'acqua, sortendo un effetto totalmente opposto a quello voluto.
Al di sopra del drenaggio va messo uno strato di terriccio sufficiente per far sì che il pan di terra della pianta, una volta posizionata, arrivi a circa 2-3 cm al di sotto del bordo del vaso.
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Aggiunta del terriccio |
La specie da rinvasare va collocata al centro del vaso e successivamente si riempiono gli spazi vuoti attorno alle pareti con terriccio nuovo, premendolo leggermente con la mano per non lasciare aree vuote e per farlo aderire attorno alle radici. Il vaso va riempito fino a un paio di cm al di sotto del bordo, per evitare la fuoriuscita di acqua durante l'annaffiatura. A operazione ultimata, date acqua per favorire l'assestamento del nuovo terriccio e collocate la pianta nel suo spazio.
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Innaffiatura |
Quando le piante raggiungono dimensioni molto grandi e non è più possibile, per ragioni di spazio, provvedere ad un vaso più grande, si adotta la tecnica del "rinvaso nello stesso contenitore". E' un sistema utilizzato spesso nelle limonaie di dimore storiche, per mantenere piante di agrumi di grandi dimensioni. In questo caso occorre svasare la pianta, spesso con l'ausilio di un braccio meccanico, dato il peso, e grattare delicatamente 2-3 cm di terra e vecchie radici tutto attorno al pane di terra. La pianta viene poi rinvasata nello stesso contenitore, provvedendo a riempire il vuoto con nuovo terriccio. E' buona norma pulire con una spazzola dura l'interno del vecchio vaso per asportare residui di terra e radici e disinfettarlo poi con una soluzione di acqua e candeggina (1 bicchiere di candeggina in 10 l di acqua) prima di procedere al rinvaso. Le piante così trattate e opportunamente concimate durante la stagione, continuano a vegetare, fiorire e fruttificare, anche se non cresceranno di dimensioni.
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I rampicanti necessitano subito del vaso definitivo |
Un cenno infine alla messa a dimora delle piante rampicanti. Per questo tipo di essenze occorre considerare che il futuro rinvaso sarà impossibile, se non tagliando completamente la pianta, dal momento che i tralci si avvolgono o aggrappano ad una struttura. Per questo motivo le piante rampicanti vanno messe a dimora nel vaso definitivo sin dall'inizio. Questo deve essere piuttosto capiente, o anche sovradimensionato rispetto alla pianta. Eventuali volumi di terra in eccesso possono essere compensati, almeno nei primi anni, con composizioni di piccoli arbusti, erbacee perenni o piante stagionali che abbelliscono il piede del/dei rampicanti.
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