Tra la fine dell'inverno e le prime avvisaglie di primavera, il colore dominante delle fioriture è senza dubbio il giallo. Tonalità decisa, che non ammette vie di mezzo (si ama o si odia), spicca fra il marrone dei rami ancora spogli e talora il bianco di brina o neve. I fiori dorati delle
Mahonia aquifolium, Hamamelis ed
Edgeworthia chrysantha hanno attraversato l'inverno e continuano a tenerci compagnia ancora nei primi mesi dell'anno, spesso accompagnati da profumi intensi. L'altro protagonista in grado di fiorire sotto la neve è
Jasminum nudiflorum o
Gelsomino di San Giuseppe, che lungi dall'attendere il 19 marzo, apre i primi fiori già verso la fine di gennaio, ricadendo elegantemente da muri e scarpate quasi fosse una chioma dorata dai lunghi capelli sciolti.
Sempre gialli sono i fiori della
Corylopsis pauciflora, graziosa Hamamelidacea che apre, tra la metà di febbraio e i primi giorni di marzo, piccoli fiori giallo chiaro, leggermente profumati, sui rami nudi. Gli fanno compagnia i Cornioli, tanto l'autoctono
Cornus mas, spontaneo un po' dappertutto nelle nostre colline, quanto il
Cornus officinalis, di provenienza cino-giapponese; entrambi producono una profusione di fiori giallo oro sui rami nudi, formando allegre macchie gialle in giardino e nelle campagne.
Senza dubbio la pianta vedette del periodo è la Forsizia (Forsitia spp) . Impossibile non notarla, in tutta la sua esuberanza e con un colore giallo sfacciato, che davvero più sfacciato non si può. Di crescita disordinata e fioritura generosa, è una pianta insignificante e per alcuni addirittura invadente per tutto l'anno, salvo prendersi la rivincita nelle prime settimane di primavera (o anche ultime dell'inverno), quando esplode in tutto il suo splendore.
Anche per lei, come per il giallo, non ci sono mezzi termini, si odia o si ama: quando è in fiore è una primadonna e oscura tutto il resto e quando non è in fiore ha una crescita talmente vigorosa ed esuberante da prevaricare gli sfortunati vicini. Sicuramente va dosata e posizionata in maniera adeguata, specie se gli spazi a disposizione sono limitati. La soluzione migliore è quella di destinarle un angolo in vista ma non troppo: quando in fiore si farà notare e catalizzerà lo sguardo; per il resto dell'anno farà da sfondo, mimetizzandosi con il resto. E per favore, risparmiatele quelle tristissime potatura a sfera, parallelepipedo, cubo, nel tentativo di contenerla. E' una pianta bella quando lasciata crescere a suo piacere, scomposta, con tralci che "scappano" da qualunque sagoma, pronti a riempirsi di fiori per 20 giorni l'anno. E se proprio dovete contenerla, fatelo gentilmente e quel tanto che basta, rispettando la sua natura spettinata. Soprattutto fatelo dopo la fioritura, dato che è una specie che fiorisce sul legno dell'anno precedente. Una potatura invernale equivale ad un castigo e alla eliminazione di almeno 1/3 dei fiori.
Parallelamente alla Forsizia, l'altra pianta del mese non può che essere la Mimosa, (Acacia dealbata) simbolo dell'8 Marzo. Opportunamente utilizzata è un grande arbusto o alberetto interessante, sia pur con un limite: non è adatto nelle zone con inverni rigidi, ma solo lungo le coste e al Sud.
Altrettanto interessante, anche se ormai un po' in disuso, è l'Acacia farnesiana, nota anche come Gaggìa. Meno scenografica della precedente e considerevolmente ostile nell'aspetto, dato che è provvista di molte spine in ogni sua parte, produce tuttavia fiori sferici di discrete dimensioni e molto profumati. In passato l'utilizzo di questa pianta era effettivamente legato all'industria profumiera.
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