Il termine Gelsomino, alle nostre latitudini, genera sempre un po' di confusione. Spesso infatti, per gelsomino, si intende quello che in realtà è un Falso gelsomino, il
Tracheolospermum jasminoides (sin Rhynchospermum jasminoides), rampicante sempreverde appartenente alla famiglia delle
Apocynaceae con piccoli fiori bianchi e a stella, molto profumati, che si aprono a inizio estate. Data la sua resistenza al freddo viene largamente utilizzato in terrazzo e giardino anche nelle regioni a clima rigido e, poichè i fiori ricordano per forma e profumo quelli del gelsomino, viene sovente confuso.
Il gelsomino vero è tutt'altro. Intanto non dovremmo parlare di gelsomino, quanto piuttosto di Gelsomini. Con questo termine generico infatti, si annoverano molte specie che appartengono al genere
Jasminum e provenienti da varie zone del globo.
Quello più diffuso e conosciuto è
Jasminum officinalis, altresì detto Gelsomino vero e talora anche
Gelsomino di Grasse. E' una pianta sarmentosa, con lunghi tralci verdi costellati di piccole foglie verde scuro. I fiori, piccoli, bianchi, a forma di stella, sbocciano ciclicamente durante l'anno (in zone miti anche in inverno), sia pur in maggior quantità durante la bella stagione. Sono intensamente profumati e si utilizzano da tempo immemorabile nell'industria profumiera per l'estrazione della nota fragranza (il famoso Chanel N° 5 ha per base questo fiore). Tra tutti i Gelsomini profumati,
Jasminum officinalis è anche quello maggiormente tollerante le basse temperature. Pur non resistendo a punte estreme, in molte aree della penisola può essere lasciato all'aperto anche in inverno, benchè naturalmente, in questo periodo, non solo non fiorisca, ma si defogli completamente, conservando solo i tralci. Di sviluppo vigoroso e pollonifero da giovane, non ha particolari esigenze, tranne buona esposizione al sole e ricopre velocemente vaste superfici.
Il più precoce a fiorire invece è J
asminum polyanthum, con fiori a stella rosati quando in boccio e bianchi una volta aperti, riuniti in mazzetti. E' molto generoso nella fioritura, che avviene subito, all'inizio della primavera e il suo profumo soave si spande a distanza. La fioritura tuttavia, benchè spettacolare e generosissima, dura al massimo 1-2 mesi in primavera e non si ripete.
Anche la resistenza al freddo è limitata alle aree in cui, durante l'inverno, la temperatura non scenda al di sotto di 2-4°C.
Jasminum grandiflorum è anche conosciuto come
Gelsomino di Spagna, benchè sia originaria del Medio oriente e dell'Africa settentrionale. Probabilmente diffuso dagli Arabi in Spagna all'epoca della dominazione moresca, da qui si è poi esteso al resto dell'Europa mediterranea, meritandosi questo appellativo. Di portamento leggero, arioso e con fiori piuttosto grandi, bianchi, profumatissimi, è uno dei Gelsomini più tardivi: comincia infatti a sbocciare all'inizio dell'estate e si prolunga sovente fino al tardo autunno. Anch'esso poco resistente alle basse temperature, deve essere riparato durante l'inverno.
Viene da Madeira, a dispetto del nome,
Jasminum azoricum, diffuso presumibilmente dai portoghesi che lo portarono in Europa.
E' una specie sarmentosa, vigorosa, con fogliame fitto verde scuro e fiori numerosi, bianchi, profumati e a forma di stella che si aprono dalla fine della primavera all'autunno e, sporadicamente, anche in inverno. Anche
J. azoricum non si può considerare una specie rustica, specie negli stadi giovanili, ma è molto utilizzato nei giardini del sud e in zone costiere poichè resiste molto bene alla salinità marina.
Viene dall'India
Jasminum sambac, anche se comunemente viene chiamato gelsomino d'Arabia. E' un gelsomino assai apprezzato per i fiori bianchi, piuttosto grandi, che in estate emanano un profumo inebriante ed è utilizzato anche per la produzione di tè al gelsomino. A portamento sarmentoso e disordinato, ha foglie grandi, intere, lucide e spesse.
Poco resistente alle basse temperature, al Sud e nelle nostre isole prospera, rivestendo muri, cancellate e profumando patio e terrazze. La forma più conosciuta e comune ha un fiore semplice, a stella, ma, nell'ambito di questa specie esistono numerose varietà, alcune delle quali a fiore doppio e stradoppio, con toni leggermente rosati. Una di queste è
Jasminum sambac Granduca di Toscana, a fiore stradoppio, così denominato perchè regalato dal Re del Portogallo al Cosimo III de' Medici nella seconda metà del 1600. Questi lo apprezzò talmente da far costruire serre apposite per la sua coltivazione nella Villa Medicea di Castello e da utilizzarlo per produrre praline di cioccolato al gelsomino, una ricetta gelosamente custodita dai medici per lungo tempo.
Rispetto alla specie botanica ha un accrescimento molto più lento e, più che un rampicante, può considerarsi un grande arbusto.
Annoveriamo infine un Gelsomino non particolarmente diffuso, ma con molti pregi, primo fra tutti le dimensioni contenute e l'abbondante fioritura dalla fine della primavera sino all'autunno-inverno (se la temperatura lo consente).
Jasminum nitidum ha portamento arbustivo più che sarmentoso, con tralci che tuttavia escono dalla sagoma rotondeggiante in maniera disordinata. I bocci, rosati inizialmente, si aprono in fiori bianchi a petali sottili e affusolati, con buon profumo. E' probabilmente, fra quelle citate, una delle specie che meglio si adatta alla coltivazione in vaso.
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