Cipresso nelle Crete senesi |
Il problema più grosso dato da questo tipo di suolo è la lavorabilità: molto duri e fessurati se secchi, da bagnati aderiscono agli strumenti di lavoro e si compattano. Lo stesso avviene nei confronti delle radici delle piante e spesso, per via del compattamento, hanno grossi problemi di drenaggio e diventano asfittici dopo piogge abbondanti. In assenza o scarsità di ossigeno, anche le radici delle piante si sviluppano con difficoltà, limitando la crescita. Per questo motivo, la regimazione delle acque deve essere fatta con attenzione, sia in pianura che in collina; nel primo caso per evitare il ristagno, nel secondo per ridurre il ruscellamento superficiale.
Rosa canina |
Sono piuttosto diffusi in Appennino e nelle valli interne del Centro-Nord; ne sono un esempio i calanchi delle montagne nel Parmense e Reggiano, così come le Crete senesi o le Langhe nel Cuneese.
Tuttavia, se adeguatamente gestiti, possono rivelarsi, a dispetto della loro natura, molto fertili.
Le piante che meglio si adattano a queste situazioni, devono avere apparati radicali robusti e spesso fittonanti, capaci di romperli e scendere in profondità per ancorarsi.
Siepe di Carpinus betulus (Carpinata) |
Sono consigliabili fra gli alberi: Carpinus betulus, Acer spp, Fraxinus spp, Olivo, Vite, Maggiociondolo, Prunus avium, Prunus padus e cerasifera, e, per estensione, tutte le specie da cultivar e da frutto e da fiore innestate su queste 3 specie. E ancora Salix spp., Sorbus spp, Nocciolo, Quercus cerris, Ligustrum japonicum Tra le conifere si adattano Abeti, Juniperus, Cupressus sempervirens (non a caso utilizzato già dai tempi degli Etruschi per delimitare i confini delle proprietà nelle crete toscane)
Spirea argurta |
Fra gli arbusti si annoverano Acer campestre e Carpinus betulus; con quest’ultimo si formavano siepi scolpite dette “carpinate” nei giardini classici delle ville di Parma e Reggio Emilia. E ancora Prunus spinosa, Crataegus (biancospini), Evonimus europeus e alatus, Cornus mas e sanguinea, Cornus stolonifera Flaviramea, Pyracantha, Cotoneaster spp., Ligustrum ovalifolium, sinensis e texanum, Eleagnus ebbingei.
Kolkwitzia amabilis |
Euonymus alatus |
Tra gli arbusti da fiore invece annoveriamo Rosa canina, Syringa vulgaris o d’innesto (innestate su selvatico o su Ligustro), Mahonia, Forsitia, Spirea, Phladelphus, Weigelia, Kerria, Deutzia, Kolkwitzia, Hibiscus syriacus, Buddleja, Spartjum junceum (la comune ginestra) Cytisus (ginestra dei carbonai), Hypericum, Viburnum tinus, V opulus. Infine, fra le conifere compaiono gli ubiquitari Juniperus. Le rose vanno bene solo se innestate su Rosa canina, peraltro sempre meno usato come portinnesto per la sua tendenza a spollonare. Rose ottenute di talea o con altre tipologie di portinnesto (R. laxa, multiflora) sono meno adatte in queste situazioni.
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