26 dic 2017

L’acquisto delle piante in zolla

Nelle nostre latitudini, checché se ne dica, il momento migliore per comprare o mettere a dimora una pianta resta sempre il periodo che va dall’autunno all’inizio della primavera (inverno compreso, se le condizioni meteo lo permettono). 

Alberi e arbusti in zolla
A partire da novembre, sia le latifoglie che le Conifere entrano in riposo, le prime perdendo le foglie, le seconde arrestando o riducendo al minimo l’attività vegetativa. Finché sussistono queste condizioni, è possibile zollare l’individuo e trapiantarlo in altra sede.
L’acquisto di una pianta in zolla offre indubbi vantaggi: 
- prezzo più conveniente rispetto al vaso
- maggior disponibilità di prodotto e dimensioni, dato che le piante vengono prelevate direttamente dal campo di coltivazione; di conseguenza la scelta non è limitata ai soli esemplari invasati nella stagione.
- possibilità di mettere a dimora piante di maggiori dimensioni o esemplari di pronto effetto, più difficilmente gestibili in contenitore
- vantaggio per l’ambiente, poiché non si rende necessario l’uso e il successivo smaltimento del/i  vaso/i di plastica

Al momento dell’acquisto occorre tuttavia assicurarsi che la pianta abbia ricevuto in vivaio il giusto numero di trapianti prima della vendita. Questa informazione può essere fornita dal vivaista di fiducia (qualsiasi vivaista o giardiniere serio non ha interesse a vendere o a rifornirsi di piante che non attecchiscono, perderebbe il cliente!), ma può anche essere valutata dall'aspetto della pianta, che deve rispondere ai seguenti requisiti:
- Equilibrio fra dimensioni di zolla e chioma. Diffidate di piante con chioma esageratamente grande rispetto alla zolla. Gli alberi correttamente coltivati, indipendentemente dalla loro dimensione, presentano normalmente chiome compatte, che vengono potate in concomitanza di ogni trapianto, proprio per equilibrare la parte aerea con quella radicale. Per questo,  le dimensioni della chioma di un albero coltivato in vivaio sono sempre inferiori a quelle che avrebbe un albero della stessa età o misura di tronco mai trapiantato. Per darvi un’idea di un rapporto corretto fra le due parti, considerate che per un albero di 6-7 cm di diametro del tronco, occorre una zolla di  60/70 cm . 
- La zolla deve avere forma sferica, senza crepe o fessurazioni e deve essere ricca di piccole radici capillari. Dal fondo della zolla NON devono comparire grosse branche radicali recise, indice di assenza di trapianti. 
- La zolla deve essere preferibilmente avvolta nell’apposito straccio di juta, per mantenerla intera, o, negli esemplari più grandi, anche di una gabbia di rete metallica sottile a maglie larghe. Controllate anche che siano state mantenute adeguatamente umide. 
Zolla avvolta in juta e rete metallica
- Il tronco e/o i rami devono essere esenti da cicatrici, fori, sbucciature, ferite, colature abbondanti di resina e il fusto degli alberi deve essere diritto, a meno che non si tratti di specie aventi forme naturalmente contorte, ad es Sughere, Pinus halepensis, Quercus pubescens, ecc.
- La chioma degli alberi deve essere correttamente impalcata e presentare un ramo (leader o freccia) centrale attorno al quale si sviluppano i rami secondari. In genere l’altezza standard di impalcatura degli alberi d’alto fusto è 180/200 cm da terra. La forma della chioma deve essere regolare su tutti i lati e non devono esserci capitozzature né sul tronco né sui rami principali. 
Pianta con chioma equilibrata e ben conformata
- L’eventuale presenza di mastice o rigonfiamento al piede o all’inserzione della chioma non costituisce un difetto, ma è semplicemente il punto in cui è stato fatto l’innesto per le piante riprodotte con questo sistema. E’ frequente nei Ciliegi (Prunus), Meli e Peri da fiore, Sophora pendula, Gelsi, Ligustrum variegati, ecc.., e in tutti gli alberi da frutto.

Presenza di mastice sul punto d'innesto











Le piante in zolla che rispondono a queste caratteristiche, se correttamente messe a dimora e seguite nel tempo, danno ottime garanzie di attecchimento, al pari del vaso. Con un buon materiale di partenza, un  eventuale insuccesso è possibile,  ma nella maggior parte dei casi dipende da fattori esterni, quali una cattiva manutenzione e stoccaggio della pianta dopo la zollatura, rottura del pane di terra in fase di trasporto, messa a dimora in giornate troppo fredde e/o ventose, mancanza di assistenza adeguata in fase post-impianto. Ricordate, in ogni caso, che sulle piante di zolla un giardiniere qualificato dà normalmente garanzia di attecchimento al proprio cliente, valido fino alla ripresa vegetativa della pianta. Questo significa che se nella primavera successiva all’impianto la pianta secca, il professionista si impegna a sostituirla. 

Un discorso a parte meritano le latifoglie sempreverdi (Laurus nobilis, Prunus laurocerasus, Photinia, Viburnum tinus ecc) e tutte le specie mediterranee (Pini, Leccio, Phyllirea, Arbutus unedo, Olivo, Cipresso,  ecc)
Sempreverdi mediterranei: è consigliato l'acquisto di piante
franche di vaso
Sono specie che non sospendono mai del tutto la loro attività e il trapianto è spesso fonte di stress più o meno marcato, che si manifesta con la perdita di una parte delle foglie o con il disseccamento di alcuni rami nel periodo immediatamente successivo. Benchè la pratica della zollatura e trapianto sia ovviamente effettuata in vivaio anche per queste specie, essa rappresenta una operazione delicata, da compiersi con modalità e tempi piuttosto ristretti e in condizioni pedoclimatiche ottimali. Nonostante le accortezze adottate dal vivaista, non si è mai del tutto esenti dai rischi di mancato attecchimento. Per tali specie pertanto, si consiglia l’acquisto di piante già in contenitore (quindi garantite per definizione) o, qualora non fosse possibile, di affidarsi a personale specializzato, che vi possa garantire la sostituzione in caso di insuccesso.

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