26 dic 2017

L’acquisto delle piante in zolla

Nelle nostre latitudini, checché se ne dica, il momento migliore per comprare o mettere a dimora una pianta resta sempre il periodo che va dall’autunno all’inizio della primavera (inverno compreso, se le condizioni meteo lo permettono). 

Alberi e arbusti in zolla
A partire da novembre, sia le latifoglie che le Conifere entrano in riposo, le prime perdendo le foglie, le seconde arrestando o riducendo al minimo l’attività vegetativa. Finché sussistono queste condizioni, è possibile zollare l’individuo e trapiantarlo in altra sede.
L’acquisto di una pianta in zolla offre indubbi vantaggi: 
- prezzo più conveniente rispetto al vaso
- maggior disponibilità di prodotto e dimensioni, dato che le piante vengono prelevate direttamente dal campo di coltivazione; di conseguenza la scelta non è limitata ai soli esemplari invasati nella stagione.
- possibilità di mettere a dimora piante di maggiori dimensioni o esemplari di pronto effetto, più difficilmente gestibili in contenitore
- vantaggio per l’ambiente, poiché non si rende necessario l’uso e il successivo smaltimento del/i  vaso/i di plastica

18 dic 2017

Aucuba japonica: una soluzione per giardini all'ombra

La settimana scorsa mi sono trovata a transitare in quel di Porretta Terme, comune in provincia di Bologna in mezzo all'Appennino. Chi conosce la zona sa che l'area non gode di un clima propriamente felice. Infilato com'è tra i monti e ai lati del Reno, d'inverno fa un freddo boia;  va meglio d'estate dove si può trovare invece un po' di refrigerio. In un'aiuola pubblica ho trovato alcuni grossi cespugli di Aucuba japonica Crotonifolia, con le foglie indurite dal gelo, ma perfettamente in salute. Nonostante il suo aspetto da pianta d'appartamento, l' Aucuba tollera perfettamente freddi anche intensi e prolungati, con temperature fino a -15.  Per contro, soffre se esposta al di sopra dei 20-25 °, specie se colpita dai raggi solari.  E' quindi la pianta ideale per esposizioni fresche e semi-ombreggiate, ma anche in ombra completa. Ha inoltre un’ottima resistenza alla siccità (pur prediligendo irrigazioni regolari durante il periodo vegetativo) e, aspetto molto importante negli ambienti urbani, all'inquinamento dell’aria.

Aucuba japonica Crotonifolia
Originaria del Giappone, dal cui nome Ookiba deriva quello del genere, appartiene alla famiglia delle Cornacee.  Pur annoverando diverse specie, quella più conosciuta e utilizzata a scopo ornamentale è l’Aucuba japonica Rozannie, a foglia verde, e l’Aucuba japonica Crotonifolia , con grosse foglie verde-lucido, coriacee, dentellate ai margini e fittamente picchiettate di giallo vivace. Particolarmente interessante è anche l’Aucuba japonica Golden King, caratterizzata da un giallo molto intenso del fogliame.Le Aucube sono tutte piante dioiche, aventi cioè fiori maschili e femminili portate su piante separate. I fiori nei due sessi sono molto simili, poco appariscenti e di colore violaceo marrone.

13 dic 2017

Fiori invernali

Chi pensa che l’inverno sia una stagione povera di colori e profumi si sbaglia di grosso: a partire da dicembre fino a marzo, abbiamo una serie di piante che arricchiscono la stagione fredda con fragranze e tonalità vivaci. Si comincia infatti dai toni pastello delle Camellie invernali, appartenenti ai generi sasanqua, vernalis e hiemalis, che ci deliziano con la loro gamma di bianchi-rosa-rossi e il dolcissimo profumo.
Camellia sasanqua Bonanza
Camellia Marta Piffaretti












6 dic 2017

Piante delle feste: l'Agrifoglio

Conosciuto e venerato sin dall’antichità, l’agrifoglio comune (detto anche aquifoglio o pungitopo maggiore) fu classificato per la prima volta da Linneo nel 1753 come Ilex aquifolium.
Il nome generico è dovuto alla sua rassomiglianza con il leccio (Quercus ilex, per l’appunto), mentre il termine aquifolium viene dal latino “acrifolium” (acer = acuto) e significa “foglia spinosa, pungente”, per via del margine spinescente delle foglie.
Il termine Pungitopo maggiore deriva invece dall’usanza di mettere rami di agrifoglio insieme a quelli del pungitopo (Ruscus aculeatus), sulle corde alle quali si appendeva la carne salata, per proteggerla dai topi: di qui il nome comune di “pungitopo maggiore”.

Ilex aquifolium

E’ una pianta sempreverde, a portamento arbustivo, di crescita lenta, molto longeva, che nelle migliori condizioni può raggiungere 25 m di altezza, anche se è raro trovare oggi esemplari di queste dimensioni. Le foglie sono coriacee, verde scuro, lucide superiormente e più chiare sulla pagina inferiore, lunghe da 2 a 10 cm e larghe 2-6 cm. Una caratteristica di questa pianta è di avere un grosso dimorfismo fogliare fra le foglie giovani e quelle adulte. Quelle giovanili e basali sono di solito più grandi e soprattutto variamente spinose ai margini, per ovvi motivi di difesa nei confronti degli animali erbivori. Le foglie vecchie o quelle poste ad altezze superiori, in modo particolare quelle apicali, sono poco spinose, o addirittura a margine intero, liscio.

30 nov 2017

Come riparare le piante dal freddo: scegliere il locale giusto

Siamo a dicembre e sicuramente avremo già provveduto a ricoverare le piante più sensibili al freddo , come Pelargoni, Plumbago, Bouganvillea, Cycas, Aloe, Opuntie ecc, in luoghi riparati. 
Vediamo quali sono le caratteristiche che devono avere gli ambienti preposti allo svernamento delle nostre piante.
- Luminosità: le piante, sia pur in riposo invernale, hanno bisogno di luce naturale. Per questo motivo scantinati, garage, sottoscale senza finestre non sono assolutamente indicati allo scopo, poichè sono normalmente privi di luce. Ideali sono invece serre, verande chiuse da vetri, ingressi non riscaldati con porte a vetri o stanze e/o sottotetti con finestre ampie.

La luce è un requisito indispensabile per le piante


19 set 2017

Aceri giapponesi e danni da caldo

L'estate torrida appena trascorsa ha lasciato sicuramente qualche danno in giardino. Piante morte per mancanza d'acqua a parte (e quest'anno non sono poche, vista la lunga siccità), molte hanno sicuramente sofferto di danno da scottatura, sia per insolazione diretta che per eccessiva secchezza dell'aria. Gli Aceri giapponesi sono senza dubbio fra queste; sono infatti originari di ambienti più umidi di quello mediterraneo, paragonabili ai climi delle nostre montagne.  
In questo momento la maggior parte degli Aceri giapponesi (sia A palmatum che A japonicum o shirasawanum) si presenta con il margine fogliare secco e avvizzito. Alcune varietà a foglia particolarmente sottile, come Acer palmatum dissectum, possono essere anche totalmente avvizzite o in parte cadute anzitempo. 
Acer palmatum Dissectum con foglie bruciate
Il danno è essenzialmente estetico, e non fisiologico, poichè le foglie sono quasi arrivate a fine ciclo e fra un mese al massimo cadranno comunque per effetto del freddo. Nella primavera successiva la pianta tornerà a vegetare normalmente, a meno che non subentrino, nel frattempo, altre cause di stress. 

9 set 2017

Acquistare piante per corrispondenza: cosa fare al loro arrivo

Sempre più spesso le piante vengono acquistate attraverso la rete e inviate a domicilio con corrieri convenzionati. Spesso mi vengono rivolte domande a riguardo, in particolare su cosa fare e come comportarsi una volta che le confezioni arrivano a destinazione.
Le piante vengono normalmente spedite in vaso, protette da imballaggi di vario tipo, per evitare che si possano danneggiare durante il tragitto. 
Imballaggi di piante per la spedizione
Imballaggio di piante per la spedizione

A seconda del tipo di pianta, della stagione di spedizione o delle dimensioni, le piante possono essere inviate all'interno di scatole di cartone (la scelta più comune) oppure in cassette di legno o plastica o anche opportunamente confezionate e protette da cartone e film plastico attorno alla parte aerea. Per grandi quantitativi si utilizzano generalmente pallets. 
Poichè i tempi di consegna, dal momento dell'uscita delle piante dal vivaio, possono variare fra 1 e 3-4 giorni, a seconda della destinazione, le piante vengono sempre innaffiate al momento della partenza. 

5 set 2017

I fiori blu

Mai come in settembre il giardino vede protagoniste piante con fioriture azzurro intenso, colore peraltro non così comune in natura. 
Cominciamo con Caryopteris x clandonensis,  arbusto originario dell’Asia Centrale, poco conosciuto e ingiustamente trascurato. Appartenente alla famiglia delle Verbenaceae, raggiunge l’altezza di 100-150 cm e si sviluppa altrettanto in larghezza.

Caryopteris x mastacanthus Grand Blue
Di solito ben accestito, presenta fogliame persistente (semi-persistente al Nord), di colore verde glauco; le foglie, se stropicciate emanano un aroma pungente. I fiori compaiono sul finire dell’estate alle estremità dei rami prodotti nell'anno e sono riuniti in cime terminali o ascellari di colore blu o azzurro intenso.
La pianta è assai rustica, potendo resistere fino a –10-15°C. poco esigente in fatto di terreno, accontentandosi anche di substrati poveri, non tollera tuttavia ristagni di acqua alle radici. Sfugge alla calura estiva grazie al colore grigiastro del fogliame, che riflette la luce. Come quasi  tutte le specie tipiche di ambienti caldo-aridi, esige un’esposizione in pieno sole.
Caryopteris x clandonensis Heavenly Blu

Poiché fiorisce sui rami prodotti nel corso della stagione, occorre potarlo energicamente alla fine dell’inverno, asportando tutti i rami dell’anno precedente e lasciando solo 1-2 coppie di gemme alla base. Sono state fatte numerose selezioni e incroci a partire dalla specie botanica, che hanno permesso di ottenere varietà caratterizzate da una colorazione dei fiori particolarmente intensa, quali la Caryopteris x clandonensis Heavenly Blue o la C. Grand Bleau


1 set 2017

Settembre, cominciano i lavori d'Autunno

Dopo una lunga pausa, di cui mi scuso, dovuta soprattutto ai molteplici impegni della bella stagione (fiere, coltivazione, vivaio, ecc) riprendo in mano il blog, sperando di riuscire ad organizzarlo in futuro con una maggior continuità.
Prime piogge in arrivo
Siamo ormai alle soglie dell'Autunno; stando a quanto dicono gli esperti a partire da questo week-end l'estate pare ci abbandoni, per lasciare il posto a temperature più clementi e alle tanto sospirate piogge, che quest'anno sono davvero mancate. 
Al pari della primavera, l'autunno è una stagione di piena attività per il giardino e per il giardiniere, che a partire da settembre si trova impegnato su molteplici fronti. 
E' il momento di rimediare ai danni dell'estate torrida: sicuramente vi saranno diverse piante provate dal caldo estive, che necessitano di una "ripulita" dei rami secchi e dei fiori appassiti. Armiamoci dunque di forbici e procediamo al taglio di corolle sfiorite di Hibiscus syriacus, Buddleje, Oleandri, Lagerstroemie, rose.

Ripulitura di Buddleja
Questa operazione, oltre a dare un aspetto più ordinato alla pianta, stimola la produzione di nuovi fiori, almeno finchè il caldo e le temperature lo permettono.
Il calo delle temperature, che comunque si mantengono su valori gradevoli, stimola spesso l'entrata in vegetazione delle piante, che emettono il cosiddetto "getto autunnale" (ad es molte conifere, le piante da siepe, svariati arbusti) talora con la produzione di fiori. Per questo motivo, specie nelle regioni a clima temperato, la somministrazione di una piccola dose di concime (tipo Nitrofoska Gold a effetto piuttosto rapido) può essere utile a favorire la crescita del periodo. 

E' comunque importante non esagerare, specie con i concimi ad alto titolo di azoto, per non rischiare la mancata lignificazione dei nuovi getti prima del freddo. Considerate che le dosi, rispetto alla primavera, sono dimezzate.

6 mar 2017

La scelta delle piante in vivai e Garden center

Con l'arrivo della primavera è normale aver voglia di dare una rinfrescata al giardino o al terrazzo e, per tutti gli appassionati di verde, la tentazione di nuovi acquisti è inevitabile. Diamo quindi qualche informazione circa le caratteristiche che una buona pianta deve avere  al momento dell'acquisto. Intanto diciamo che a partire dalla ripresa vegetativa (in genere metà-fine marzo) fino all'autunno successivo, quando le piante perderanno le foglie, l’acquisto e la messa a dimora deve essere fatta esclusivamente con piante in contenitore. Piante in zolla o a radice nuda che vi vengano eventualmente proposte, vanno rimandate all'autunno successivo.
Indipendentemente dalle dimensioni, una pianta in vaso, al momento dell’acquisto,  deve presentare le seguenti caratteristiche:
- Equilibrio fra le dimensioni della parte aerea e quella del contenitore (vasi né troppo piccoli né sproporzionati rispetto alla chioma)
Equilibrio fra vaso e parte aerea
- La radice deve essere omogeneamente distribuita all’interno del contenitore. Al momento della svasatura il pan di terra si deve estrarre con facilità e le radici devono avvolgere tutto il terriccio presente. In gergo tecnico si dice che la “pianta ha preso il vaso”. Se all’estrazione  il pane si rompe o una parte del terriccio cade a terra, significa che la pianta è stata invasata da poco e non ha ancora completato lo sviluppo nel contenitore. E' consigliabile pertanto maneggiarla con cura o lasciarla ancora nel vaso di coltivazione per qualche mese a completare lo sviluppo dell'apparato radicale, prima di rinvasarla o metterla a dimora in terra.  Il periodo necessario per “prendere il vaso” varia dai 2 ai 4 mesi, a seconda del momento di invasatura.
Le piante devono essere franche di vaso

2 mar 2017

Consigli per un corretto rinvaso

Marzo è il periodo giusto per il rinvaso delle piante che, in giardino o terrazzo, ne hanno necessità. Il cambio di vaso si effettua ogni volta che le radici delle piante hanno occupato completamente lo spazio a disposizione nel contenitore, avvolgendo totalmente il pane di terra. Questo si verifica ogni 1-2 anni per piante giovani, che crescono molto in fretta, mentre piante più vecchie, che in genere hanno anche vasi di coltivazione più grandi, si possono mantenere anche alcuni anni nello stesso vaso, prima di procedere ad un cambio. 
Anche le piante che vengono acquistate durante questo periodo e che sono destinate a cortili o terrazzi vanno rinvasate.
Pianta pronta per il rinvaso
La regola per un corretto cambio di vaso è che il nuovo contenitore deve avere un diametro di 2-3 dita più grande rispetto al precedente. A titolo esemplificativo, se il vaso di partenza ha un diametro di circa 16-18 cm, il nuovo dovrebbe essere di circa 24-25 cm; da questo, dopo qualche anno, si passa ad un nuovo contenitore di circa 30-33 cm e da qui a 40-45 cm e così via. 
E' invece sbagliato dare ad una singola pianta un vaso esageratamente grande rispetto a quello di partenza per "non pensarci più" in futuro. Le radici infatti "annegano" in un volume di terra eccessivo, con il rischio di ristagno di acqua non utilizzata e quindi di asfissia e marciumi. Se anche questo non si verifica, le radici reagiscono cercando di occupare tutto il volume a disposizione, bloccando temporaneamente lo sviluppo della parte aerea. Solo quando si sono estese sufficientemente, la pianta "muove" dando via allo sviluppo di rami e foglie.  Il problema non sussiste ovviamente qualora nello stesso grande contenitore si vogliano mettere a dimora più piante, il cui totale delle radici occuperanno un volume molto più ampio della terra disponibile.

26 feb 2017

White in the City: bianco per ogni stagione

Nella nostra cultura il bianco viene percepito come fresco, pulito, essenziale, luminoso, raffinato, spirituale; sinonimo di castità e purezza, non esiste un’altra tonalità che goda di tanta trasversalità, neppure il nero, suo alter-ego, con il quale peraltro, si sposa divinamente.   
Discreto ed elegante, il bianco è stupendo da solo, ma è anche l’unico colore in grado di accostarsi a qualunque altro, esaltandolo o stemperandone l’aggressività. Forse per questo il bianco è protagonista di White in the City, evento presentato al Fuorisalone a Milano in occasione del Salone del Mobile in programma il prossimo aprile
Da vivaista posso affermare con certezza che il bianco in giardino sia il colore più amato da designer, paesaggisti, clienti. Non mi è mai capitata una committenza che mi chiedesse piante per realizzare un giardino solo azzurro, o rosa, o rosso.. ma tante volte ho fornito e consigliato piante per un giardino esclusivamente bianco.
Amelanchier canadensis
Per la primavera è facile.. Si comincia con l’Amelanchier, pianta molto amata dai landscaper anglosassoni, che fra poco si riempirà di fiori candidi sui rami ancora spogli, seguito a ruota dalle Magnolie da fiore, che pure contano una lunga serie di specie e varietà a fiore candido e intenso profumo.


21 feb 2017

La Potatura delle Ortensie

Piante dall'indiscutibile fascino e dalla lunga e spettacolare fioritura, le Ortensie (Hydrangea) vanno potate con attenzione, cominciando con il distinguere le diverse specie cui appartengono.
Hydrangea macrophylla Cityline Berlin
Hydrangea macrophylla e Hydrangea serrata sono le più comuni in coltivazione, con fiori globosi o piatti a seconda della varietà. Sono piante che fioriscono sul ramo dell'anno precedente, pertanto, volendo procedere alla potatura a fine inverno, occorre fare molta attenzione, per non asportare rami che portano le gemme fiorali destinate ad aprirsi a fine primavera. 

17 feb 2017

Mahonia a foglia di felce

Mahonia confusa Nari Hira
Se desiderate una pianta insolita, alternativa ed elegante, magari per un terrazzo o un angolo in ombra del giardino, Mahonia confusa Nari Hira (sin Mahonia confusa Narihira o anche Nara Hiri) è la pianta che fa al vostro caso. Nata da una serie di incroci di Mahonie spontanee dei boschi della Cina, ha la particolarità di avere eleganti fronde verde scuro che ricordano moltissimo quelle di una felce e in particolare il Cyrtonium (Felce agrifoglio). Sempreverde, piuttosto rustica e adattabile, come la maggior parte delle Berberidacee, è caratterizzata dalla totale assenza di spine. Il portamento è piuttosto raccolto, denso, eretto ed allargato. Raramente supera il metro di altezza, almeno nei nostri ambienti, anche se, essendo una pianta introdotta in tempi piuttosto recenti, non si dispone ancora di test di coltivazione in parchi e giardini che possano attestare le sue reali dimensioni definitive. Vive bene in climi freschi, ed è particolarmente adatta alla mezzombra e anche all'ombra completa, magari in associazione con altre specie a esigenze simili, quali Aucube, Aspidistrie, Hosta, Sarcococca o Felci rustiche.
Sarcococca confusa
Bacche di Mahonia confusa Nari Hira











Oltre alla bellezza del fogliame, che si può godere per tutto l'anno trattandosi di una specie a foglia persistente, in inverno apre fiori giallo vivo all'apice dei rami, raccolti in gruppi di spighe erette. La fioritura, che può protrarsi per qualche settimana, è seguita dalla formazione di bacche blu, sempre raccolte in spighe, che spiccano, nella primavera successiva, fra il verde scuro delle foglie. Sono appetite dall'avifauna, ma sono commestibili anche per l'uomo, anche se, a dire il vero, piuttosto acide e sgradevoli per il consumo fresco. Si prestano invece, una volta cotte con acqua e zucchero, per preparare gelatine e composte. Sempre con le bacche è possibile preparare una bevanda che ricorda un po' la limonata. Anche le giovani foglie vengono consumate (in Cina) previa lessatura, come snack.

Aucuba japonica var. Picturata

Aucuba japonica Sulphureo-Marginata










Pianta dal fascino un po' retrò, io la vedo bene, in terra o in vaso, in particolare associata a Sarcococca e Aucuba. La prima fiorisce più o meno nello stesso periodo e arricchisce un angolo ombreggiato di inteso profumo. La seconda, specie nelle varietà japonica Picturata o Sulphureo-Marginata, si sposa perfettamente con il giallo delle spighe della Mahonia. Caldamente consigliata anche l'associazione con Aucuba japonica Rozannie e, per il giardino d'estate, con Hosta di tutti i tipi. 

10 feb 2017

Potatura di Cornus da ramo e salici

Ci sono piante per le quali un energico taglio di ritorno è importante per assicurare l'emissione primaverile di nuovo tralci che hanno, per lo più, funzione decorativa. Stiamo parlando di Cornus da ramo (Cornus stolonifera, Cornus alba, Cornus sanguinea) e di molti salici ornamentali (Salix caprea Pendula, Salix matsdana Tortuosa Aurea, Salix integra Hakuro Nishiki, Salix x sepulcralis Chrysocoma, ecc).
Potatura di Cornus stolonifera Flaviramea
A partire dal mese di febbraio. fino agli inizi di marzo è il momento potare queste specie, tagliando i rami o i tralci (nel caso siano allevati in forma di alberetto)  fino alla base o all'attaccatura del tronco.
Potatura di Salix babylonica
Sia i Cornus menzionati, che i salici infatti, sono coltivati non tanto per i fiori quanto per i rami, che generalmente si colorano durante l'inverno di toni sgargianti (rosso per i Cornus alba, giallo-arancio per Cornus sanguinea e stolonifera, ma anche per vari tipi di Salice, come il S. matsudana Tortuosa Aurea). Dal momento che la colorazione è particolarmente accentuata sui rami di 1 anno, o comunque giovani, con il taglio di ritorno si cerca di promuovere l'emissione di nuovi polloni basali, che avranno notevole effetto decorativo nell'inverno successivo. In Salix integra Hakuro Nishiki o in Salix caprea Pendula invece, i nuovi tralci che si formeranno saranno quelli che porteranno foglie variegate durante la primavera-estate (nel caso di S. Hakuro Nishiki) o numerosi amenti nell'inverno successivo (S caprea Pendula).

7 feb 2017

E' tempo di noccioli

Frutti di nocciolo
Poco appariscenti in estate, i noccioli hanno proprio ora il loro momento di gloria, cominciando a differenziare lunghi amenti (spighe pendule) generalmente gialli formati da fiori maschili di questa pianta. Spontaneo in tutta l'Europa meridionale, ove popola le radure dei boschi misti di latifoglie, il nocciolo (Corylus avellana) è stato anche ampiamente diffuso dall'uomo, che da sempre si è nutrito dei suoi frutti, detti nocciole o avellane, ricchissime di grassi insaturi e proteine. Vive bene in terreni tendenzialmente calcarei, preferibilmente freschi e drenati, ma si adatta a svariate condizioni, anche piuttosto ingrate. Tuttavia, oltre al comune nocciolo da frutto (già di per sé bellissimo) abbiamo numerose cultivar adatte al giardino, assai apprezzate per la forma dei rami o la diversa colorazione del fogliame. 

3 feb 2017

Potatura dei cespugli: arbusti che fioriscono a primavera sui rami dell'anno precedente

Eccoci alla secondo gruppo di arbusti da fiore, quelli che fioriscono a primavera sui rami dell'anno precedente. I primi cominceranno ad aprire i fiori fra un mese al massimo, come le Forsitie.
Forsitia, fra le prime a fiorire
Potatura di arbusti che fioriscono in primavera sul ramo vecchio
Ad esse seguiranno le Spiree primaverili, le Deutzie, i Philadelphus, le Kolkwitzia, le Weigelie, le Buddleja davidii, colvilei, globosa e madagascariensis, i Physocarpus, la Syringa, i Berberis a foglia caduca. Su queste piante va posta molta attenzione e la potatura, più o meno incisiva, va fatta rigorosamente solo al termine della fioritura.

31 gen 2017

Tendenze da IPM Essen 2017

Di ritorno dalla Fiera Internazionale per il Florovivaismo IPM di Essen , immancabile qualche piccola anticipazione sui trend dell'anno a venire. 
Ranuncoli Pon Pon Silente
Cominciamo con il verde: già colore dell'anno secondo Pantone, il verde sarà anche il colore di fiori e foglie per tutto il 2017. Ne sono la prova le numerose varietà di Hydrangea con fiori dalle varie tonalità listate di verde, presenti già da qualche anno ma sempre in voga, l’ampia proposta di specie da “foglia” quali Felci, Calathea, Sanseveria per l’interno e Aucube, Phormium, Pittosporum, Coprosma, Graminacee e Conifere dalle fronde colorate per l’esterno. Verde anche per i fiori recisi: dai ranuncoli Pon Pon Silente dell'azienda italiana Biancheri Creations, a due delle novità premiate: l’Alstromeria Koenst White Pearls e la originalissima e davvero innovativa Rosa Polyantha Smeralda Green Show, che della rosa tradizionale ha ben poco: novità tutta italiana della Twelwe Energy Società Agricola srl, promette di diventare protagonista di tendenza dell’arte floreale nel prossimo futuro.
Rosa Polyantha Smeralda Green Show

27 gen 2017

Potatura dei principali arbusti da fiore: arbusti che fioriscono sul getto dell'anno

Non è ancora il momento, ma, clima permettendo, da febbraio si comincia ad intervenire con le potature sui principali arbusti da fiore. E' da sempre una delle operazioni più difficili, non tanto nell'esecuzione in sè, quanto nel decidere cosa va tagliato e cosa va invece lasciato. A causa di errori grossolani infatti, si asportano spesso rami recanti gemme a fiore, più o meno visibili, che causa la mancata fioritura nei mesi successivi. In giardinaggio si usa riunire le specie di arbusti in diversi gruppi, su ciascuno dei quali la potatura viene applicata con modalità e in momenti differenti in base al periodo di fioritura, al comportamento e a momento della differenziazione delle gemme a fiore. 
Buddleja davidii
In questo post ci occuperemo del gruppo di arbusti più semplice da potare, quelli che portano la fioritura sui getti che si formano nel corso della stagione vegetativa. Appartengono a questa categoria tutti o quasi gli arbusti a fioritura estiva e autunnale quali Buddleja davidii, Spirea japonica, Lagerstroemia indica, Hibiscus syriacus, Vitex agnus-castus, Caryopteris, Perowskia,  Oleandro, Hydrangea arborescens e Hydrangea paniculata, la maggior parte degli ibridi moderni di Rosa.
Caryopteris 
Su tutte queste specie il taglio si effettua normalmente a partire dal mese di febbraio, eliminando del tutto rami deboli, malformati o anche molto vecchi e accorciando, anche in maniera drastica, se necessario, tutti gli altri. Specie come Buddleja davidii, Spirea japonica, Hydrangea arborescens e paniculata, Perowskie, Rose, vengono spesso tagliate lasciando solo 1-2 coppie di gemme basali, dalle quali si svilupperanno, nel corso della primavera, i rami che porteranno i fiori durante l'estate.

24 gen 2017

Piante aromatiche indispensabili per terrazzo e cucina

Anche se non disponiamo di un giardino e non abbiamo il pollice verde, ci sono delle piante a cui proprio non possiamo rinunciare. Mi sto naturalmente riferendo alle specie aromatiche, fondamentali soprattutto in cucina. Stiliamo di seguito una classifica delle principali.
Rosmarino (Rosmarinus officinalis): difficilmente si può fare a meno di questo arbusto sempreverde tipico della macchia mediterranea, con foglie verdi, aghiformi e aromatiche, profumatissime e ricche di oli essenziali, utilizzati, oltre che in cucina, anche in erboristeria e profumeria.  
Rosmarinus officinalis
Tralasciando gli usi erboristici e medicinali, nella nostra cucine è praticamente indispensabile. Si utilizza per gli arrosti di carne, per aromatizzare le patate al forno, nella preparazione di varie creme, ad esempio di ceci o di zucca, alle quali conferisce un sapore molto particolare, ma anche in dolci tipici, quali, ad esempio, il castagnaccio. E' ottimo anche da distribuire sulla focaccia prima di infornarla... io ho sempre il ricordo della fantastica"crescia" (schiacciata o focaccia in dialetto pesarese) col rosmarino della Luisa (la fornaia di fiducia), che compravo la mattina per la merenda della scuola. Resistente al freddo e disponibile fresco tutto l'anno, si può coltivare in vasi o cassette su qualunque terrazzo al sole e, se si desidera, si può anche conservare mediante essiccazione o persino congelandolo. Se si vuole, possiamo anche utilizzare la variante di Rosmarino prostrato, ricadente ma con le stesse caratteristiche del precedente.

20 gen 2017

Irrigazione invernale: come prevenire i danni

Se ne parla e se ne è già accennato anche in un post precedente, ma non si ripeterà mai abbastanza.. Le piante vanno irrigate anche d'inverno. In questi giorni si stanno verificando (almeno al Nord) giornate decisamente soleggiate, asciutte, molto fredde e soprattutto ventose. Sono condizioni ideali per mandare le piante in stress idrico, comprese quelle a foglia caduca. Che le piante, in quanto esseri viventi, bevano, traspirino e in definitiva consumino acqua, è un fatto assodato. D'altronde anche noi, come gli animali, beviamo, sia pur meno, anche con il freddo. Avvertiamo meno lo stimolo della sete poichè traspiriamo meno liquidi, dal momento che in inverno non si suda, ma, in ogni caso beviamo. Lo stesso fanno le piante. In presenza di vento le necessità si accentuano, dal momento che il vento favorisce l'evaporazione superficiale (in altre parole "secca" le superfici con cui viene a contatto). 
Se stendiamo panni ad asciugare in una giornata ventosa, al caldo o al freddo intenso, i panni si asciugano, dal momento che è la corrente d'aria la vera responsabile dell'evaporazione dell'umidità contenuta nelle fibre. Analogamente, esporsi al vento in una giornata ventosa, si traduce per noi in secchezza della pelle esposta, in primis quella di labbra, viso e mani, che tendono a screpolarsi. Alle piante, che non possono ripararsi o cambiare posizione, accade esattamente la stessa cosa. E' per questo motivo che in questo momento va data acqua tanto alle piante sempreverdi, che, conservando foglie o aghi offrono una superficie traspirante maggiore alle intemperie, quanto a quelle a foglia caduca, i cui tessuti legnosi, sia pure in misura minore, non sono del tutto isolanti. 

13 gen 2017

Cinema, giardinaggio e giardini

Ieri sera, mentre guardavo per la decima volta quella simpaticissima commedia inglese che è L'Erba di Grace, riflettevo sulla presenza del giardino, da protagonista o solo da sfondo,  nel mondo del cinema. 

L'Erba di Grace
L'Erba di Grace è indiscutibilmente uno di questi film, nel quale il tema centrale non è tanto la produzione massiccia di germogli di Cannabis, quanto la dedizione di Grace al suo hobby, che è tutto il suo mondo. Bellissima la scena di quando il suo aiutante le chiede aiuto per migliorare lo stato di salute delle povere piante moribonde e lei, pur constatando che sono piante illegali, risponde: "Queste povere piante sono sofferenti: sono giardiniera, il mio dovere è quello di aiutarle". E così fa, mettendo a disposizione la sua attrezzatissima serra e adottando tutte le strategie possibili per far sopravvivere e germogliare le povere sciagurate, con la tacita connivenza di tutta la comunità. 

10 gen 2017

Conifere Nane e geometrie in giardino: le forme sferiche

Come già visto in un post precedente, le conifere nane si prestano per svariati usi. Mentre nel genere Juniperus prevalgono forme allargate, tappezzanti o ricadenti, i generi Thuja, Chamaecyparis e Cryptomeria si consigliano a chi ama forme globose e a cuscino più o meno regolare.
Thuja occidentalis Rheingold
Le Thuja sono sicuramente le più conosciute, ma segnaliamo in particolare le seguenti: Thuja occidentalis Danica, a fronde verde brillante con riflessi dorati, la Thuja occidentalis Rheingold, giallo dorato durante tutto l'anno e la piccola Thuja occidentalis Tiny Tim, verde scuro, che forma sfere quasi perfette, dense e compatte. Delle tre quella che preferisco è la Thuja Rheingold, che, per il colore acceso tutto l'anno, ben si presta ad accostamenti con fronde grigie o verdi di Juniperus, Picea pungens, Cupressus arizonica Fastigiata, ma anche con ciuffi di graminacee, quali Pennisetum o Miscanthus.

6 gen 2017

Conifere nane per il giardino invernale

Per “Conifere Nane” si intendono tutte quelle conifere sempreverdi a sviluppo molto compatto ed accrescimento lento, tappezzanti, talora ricadenti e che raramente superano 150-200 cm di altezza e solo dopo molto tempo. Appartengono per lo più alla famiglia delle Cupressaceae, e in particolare ai generi Juniperus, Chamaecyparis, Thuja e Cryptomeria, ma sono diffuse alcune specie della famiglia delle Pinaceae, in particolare  nel genere Pinus e nel genere Picea. Diffusissime ovunque in passato, le conifere nane sono state snobbate negli ultimi decenni, o considerate al massimo un ripiego per quei posti difficili, dove non cresce niente per terreno troppo povero, clima freddo, mancanza o eccesso di sole.
Juniperus squamata Blue Star
In Nord Europa, così come in montagna invece, complice il clima effettivamente rigido durante l’inverno, le conifere nane sono sempre molto apprezzate.  Spesso vengono impiegate in associazione con erbacee perenni e graminacee o piccoli arbusti, per creare piacevoli composizioni e bordi misti, con variazioni cromatiche molto belle in tutte le stagioni, che giocano sulle diverse tonalità di colore degli aghi. Dal momento che crescono molto lentamente, sono ideali anche per le composizioni in vasi, cassette e ciotole, dove restano belle anche nei giorni del gelo intenso e sotto la neve. In effetti la bellezza  delle conifere è tutto invernale, quando, fra le geometrie degli aghi, vengono intrappolate gocce di umidità, cristalli di brina e fiocchi di neve, formando disegni quanto mai affascinanti, fra fronde verdi, gialle o argentate.

2 gen 2017

Gennaio, lavori in giardino

Siamo appena entrati nel 2017 e nel cuore dell'inverno. Il giardino, apparentemente in assoluto riposo, in realtà sta lavorando in silenzio, preparandosi  per la primavera. E dato che un vero giardiniere non è mai in ozio, c'è sempre qualcosa da fare anche in questa stagione e anche se il tutto è ricoperto di neve (che quest'anno, a dire il vero, non ha ancora fatto il suo ingresso).
Sfatiamo il mito secondo il quale in inverno non si pianta. Non è assolutamente vero. Se il terreno è in condizioni di giusta umidità, non è bagnato o gelato e non è ricoperto di neve, si possono mettere a dimora alberi e arbusti in vaso, in zolla e anche a radice nuda. Sconsiglio ovviamente di piantare specie che necessitano di protezione invernale, come Bouganvillea, Plumbago, diversi tipi di palme, ecc, ma tutte le altre possono essere piantumate. Le radici si assesteranno durante i mesi freddi e in primavera saranno già ben pronte a assorbire acqua e nutrienti, consentendo un pronto risveglio vegetativo, con notevole vantaggio per la pianta. Il periodo si presta anche per la lavorazione del terreno e la preparazione di aiuole per la prossima primavera. Se abbiamo settimane asciutte e senza precipitazioni, si può procedere alla vangatura e alla concimazione di fondo, con buone quantità di stallatico maturo, che resta sempre uno dei migliori concimi organici da utilizzare in giardino.