25 giu 2018

Vivaci campanelle estive: le Bignonie

Allegra fioritura di Campsis (Bignonia)
Con il  nome di Bignonia sono note un numero molto elevato di specie per lo più rampicanti, provenienti da varie parti del mondo, tutte facenti parte della famiglia delle Bignoniaceae. 
Note già dall’inizio del 1700, erano in principio riunite sotto un unico genere Bignonia, così denominato in onore dell’Abate Paul Bignon, bibliotecario di corte di Luigi XV. Con l’incremento delle specie esotiche introdotte durante il periodo del colonialismo, il genere arrivò a contare più di 100 specie; solo in epoche recenti la moderna classificazione botanica ha distribuito le Bignonia in 28 diversi generi, tutti afferenti alla famiglia Bignoniaceae.  
In effetti, se si esclude la forma del fiore, che, sia pur di colori e dimensioni molto diverse è per tutte a forma di tromboncino, le Bignonie hanno aspetto ed esigenze differenti fra loro, in funzione della loro zona di provenienza. Attualmente le specie maggiormente diffuse e coltivate nei nostri climi a scopo ornamentale afferiscono essenzialmente a 4 generi: il genere Bignonia, il genere Campsis, il genere Pandorea e il genere Tecomaria.

18 giu 2018

Carissa, la Prugna del Natal

Carissa in fioritura
Curiosa, elegante e ancora poco diffusa, Carissa macrocarpa (sin. Carissa grandiflora o anche Arduina macrocarpa o Arduina bispinosa) è un arbusto originario dell’Africa del Sud e che appartiene alla famiglia delle Apocynaceae (la stessa di pervinca e Oleandro).  Il genere Carissa comprende una trentina di specie, fra le quali la Carissa macrocarpa è la più diffusa, sia nelle aree di origine che in Europa. Il nome generico deriva dal sanscrito “corissa”, nome volgare con il quale questo tipo di piante sono conosciute in India, mentre macrocarpa deriva del greco e significa “frutto grande”. In Sudafrica è nota come “amatungulu” , traduzione del nome dalla lingua degli Zulù, ma spesso viene anche denominata Natal-Plum, Prugna del Natal (il Kwa-Zulu Natal è una regione del Sudafrica) per i suoi frutti, simili a piccole prugne. 

11 giu 2018

Piante per terreni umidi o paludosi

Zona umida lungo le sponde dei laghi
Chiudiamo la panoramica sui terreni "difficili" parlando di quelli caratterizzati da forte ristagno di umidità o anche periodica sommersione. Sono diffusi lungo i corsi dei fiumi e le sponde dei laghi soggette a periodiche inondazioni di acque dolci, o in aree pianeggianti con falda freatica molto superficiale (come nel caso delle marcite della pianura lombarda) o ancora in pianura, ove la scarsa pendenza impedisce un rapido deflusso delle acque.  E’ spesso favorito dall’elevata presenza di argilla. In queste situazioni il fattore limitante è rappresentato dalla mancanza di ossigeno nel terreno, che non permette la respirazione radicale. Si blocca inoltre il ciclo dell'azoto, che in assenza di ossigeno non può passare dalla forma organica o ammoniacale a quella nitrica, assimilabile dalle piante.

4 giu 2018

Le piante per gli ambienti salini

Ambiente di duna costiera
Carpobrotus acinaciformis
Molto diffusi lungo le coste, sono dovuti all’azione concomitante di infiltrazioni di acqua salmastra in falda (ad esempio nelle Maremme toscane), alla periodica sommersione per effetto delle maree o nelle zone di delta dei fiumi (Laguna veneta e delta del Po), ma anche all’effetto delle correnti  aeree provenienti dal mare, che depositano sale marino a terra e sulla vegetazione. I terreni salsi sono caratterizzati dalla presenza di acque che possiedono, a causa degli apporti di acqua marina e dell’intensa evaporazione, una concentrazione salina più elevata di quella dell’acqua di mare. Sono suoli fisiologicamente aridi, in quanto l’elevata concentrazione di sali dà luogo ad una pressione osmotica tale da impedire alla maggior parte delle piante di assorbire acqua dolce. Quando presenti in elevata concentrazione inoltre, i sali diventano tossici per le tutte piante, eccetto naturalmente per quelle adattate all’ambiente, dette alofite. L’azione del sale nell’aria inoltre, è poco tollerato dalla maggior parte delle specie vegetali, anche per l’effetto caustico e abrasivo che produce sulla parte aerea.