15 dic 2016

Greenery, colore Pantone 2017

Come ogni anno Pantone annuncia quale sarà il colore leit-motiv per i successivi 12 mesi: dopo un sontuoso Color Marsala del 2015 e un Rosa quarzo del 2016, per il 2017 arriva Greenery, un verde allegro con una punta di giallo (che io, a dire il vero, ho sempre definito come verde lime). 
Per usare le parole del sito ufficiale, "Greenery è la ricerca della passione e della vitalità personale".  Ma il verde, si sa, è un colore associato alla natura, anzi, quello che la definisce per eccellenza. Il verde è un colore rilassante, che contribuisce ad allontanare lo stress della quotidianità, consigliato dagli arredatori per bagno e camere da letto, incaricato di riportarci ad uno stato naturale e a rigenerarci.

Si conferma quindi la tendenza, di cui ho già discusso in un precedente post, di un "bisogno di verde", di un ritorno alla natura, di rallentare il ritmo sempre più veloce e sempre più frenetico cui siamo sottoposti e creare uno spazio, all'interno delle nostre vite, in cui cercare rifugio. 
Per passare dal filosofico al pratico, vediamo come essere " a la page" in giardino...
La prima pianta che mi è venuta in mente guardando questa tonalità è il Liriodendron tulipifera, meglio noto come Albero dei tulipani. Magari non sarà la più scontata, ma guardate un po' la foto con i fiori di questa specie e ditemi un po' se non evocano Greenery. 

Liriodendron tulipifera
Va detto che non è una pianta adatta per tutti i luoghi. Intanto è un albero di prima grandezza, che, come tale, deve essere collocato in spazi adeguati, lontano da muri, fabbricati, case e quant'altro perchè prima o poi ...  diventa grande.
E' poi un po' esigente, poichè vive e si sviluppa bene solo su terreno fresco, profondo, drenato, da neutro ad acido;sopporta bene anche l'inquinamento urbano, ma non tollera la siccità estiva.  E' chiamato volgarmente Albero dei Tulipani  perchè i fiori, profumati e numerosi, che vengono prodotti dalla pianta dall'età di 6-8 anni, sono a forma di tulipano, formati da 9 petali riuniti a coppa di colore verde pallido, screziati di arancio alla base. Al centro si vedono numerosi pistilli giallo arancio. La fioritura va da giugno a luglio e ad essa segue la produzione di curiosi frutti bruni. Anche le foglie sono inconfondibili, grandi, a 4 lobi e con apice troncato, verde brillante in primavera-estate (Greenery, appunto) e giallo arancio in autunno. Il pregio di questa pianta infatti, oltre che essere un bellissimo albero da ombra, è anche quello di sfoggiare un favoloso foliage autunnale.

10 dic 2016

Parlando di Alberi di Natale..

Ormai ci siamo.. anzi direi che, come tradizione vuole, l'albero di Natale è stato più o meno allestito dai più, nelle case come nei luoghi pubblici. E come ogni anno salta fuori la polemica "albero di Natale vero o finto, qual è più ecologico? 
Io mi schiero nettamente dalla parte del classico abete di Natale vero, con tanto di tronco, rami, aghi fatti da Madre Natura. Non importa a quale specie appartenga, mi vanno bene tutte, ma che sia vero. Personalmente ho una predilizione nei confronti dell'abete rosso (Picea abies-Picea excelsa, peccio) per il profumo che emana, e che associo immediatamente a questa festività.  Riconosco che ha degli svantaggi, primo fra tutti quello di far cadere con facilità gli aghi, soprattutto se sottoposto al calore delle case per un mese. Ma vanno bene anche gli Abies nordmanniana, pinsapo, alba o, per i più chic, i costosissimi Picea pungens Koster a ago grigio-argento.

Abies nordmanniana
Per favore, non mi dite che un albero di Natale sintetico, solo perchè dura per anni, è più ecologico di uno vero. Mettete in azione il cervello e pensate solo al materiale con cui è fatto: plastica. Quanto è ecologico produrre la plastica? quanto sono ecologiche le vernici e gli smalti con cui vengono dipinti? Quanto è ecologico smaltire la plastica quando, dopo qualche anno di onorato servizio, verrà buttato? Se poi pensiamo che buona parte di questi prodotti arrivano da Cina e dintorni e alle condizioni lavorative della manodopera che li produce, entrano in ballo anche questioni etiche piuttosto problematiche. 
Ve lo dico da vivaista con cognizione di causa: gli alberi di Natale che vengono venduti non sono strappati alle foreste, nè hanno impatto sugli ecosistemi naturali: sono coltivati appositamente con questo scopo in vivaio o in appezzamenti dedicati e ripiantati l'anno successivo come si farebbe per un campo qualunque di insalata.