30 apr 2018

Sambuco nero: una pianta legata all'uomo

L’enorme presenza del Sambuco (Sambucus nigra) in tutti gli ambienti è legato molto anche alle virtù officinali e alimentari di questa specie, e, per questo motivo, è stata ampiamente diffusa dall’uomo.
Bacche di Sambuco
Holundersaft
Dai frutti ben maturi, che possono anche essere consumati freschi,  si ricavano marmellate e sciroppi, con effetti debolmente lassativi, mentre i fiori freschi possono essere consumati fritti in pastella e con aggiunta di zucchero, oppure nelle insalate, macedonie e frittate. 

Nei paesi nordici, dai fiori posti in infusione con acqua e zucchero si ricava uno sciroppo noto come Holundersaft, che, consumato fresco, è un ottimo dissetante.

Gelatina di sambuco
Il Sambuco è noto per le sue virtù officinali, tanto da essere considerato una vera panacea. I frutti maturi, oltre ad essere depurativi e lassativi, sono ricchi di vitamina A e C ed essiccati al sole sono usati per la cura delle nevralgie. I fiori invece contengono flavonoidi e glucosidi e sono impiegati in fitoterapia per il trattamento delle febbri, dei colpi di freddo e come espettorante, mentre per uso esterno hanno proprietà astringenti, lenitive e decongestionanti.
Tutte le parti verdi della pianta invece sono tossiche, comprese le bacche e i fiori immaturi, poiché contengono sostanze cianogenetiche che provocano cefalea, vomito, diarrea, bruciori e crampi. La cottura tuttavia distrugge tali principi attivi, pertanto fritture, marmellate e sciroppi  possono essere consumati senza alcun problema.
Rappresentazione di Holda
In tedesco si chiama Holunder, che significa albero di Holda  (o Hulda), fata dai capelli d’oro del folklore medioevale germanico che si diceva abitasse nei sambuchi che crescevano lungo i corsi d’acqua. Il rispetto per la pianta  era così forte che i contadini non osavano sradicarlo e prima di tagliarne un ramo chiedevano rispettosamente il permesso ad Hulda.
Veniva inoltre piantato intorno a monasteri, fortezze, masi ed edifici, poiché si diceva che proteggesse dalla malasorte; abitudine questa diffusa fino ai Paesi scandinavi . Sempre secondo la tradizione nordica il Flauto magico era ricavato dal legno di sambuco svuotato del midollo, il cui suono proteggeva dai sortilegi.  Nella tradizione celtica infine, il sambuco rappresenta il tredicesimo mese lunare, che si conclude al Solstizio d’Inverno, poiché conserva i suoi frutti fino a dicembre. Il 13 è un numero di passaggio  che simboleggia la morte e la rinascita, significato ripreso successivamente dalla tradizione cristiana, che adornava il capo dei defunti con una corona di foglie o rami di sambuco, come accompagnamento per l’Aldilà.

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