28 mag 2019

Cistus, il fiore del Mediterraneo

Cistus in fioritura
Gli anglosassoni lo chiamano Rock Rose, per la sua somiglianza con i fiori delle rose selvatiche. I Cisti (Cistus spp) sono gli assoluti protagonisti del paesaggio mediterraneo da maggio a giugno, mesi in cui esplodono in migliaia di corolle dai petali spiegazzati come quelle dei papaveri e con colori che vanno dal bianco al rosa, fino al rosso magenta. Il fiore è davvero effimero, dal momento che spesso non dura più di 24 ore: il numero di corolle emesse tuttavia è così elevato che i cisti appaiono sempre in fiore per oltre un mese. Il genere Cistus comprende una ventina di specie, che si ibridano fra loro con grande facilità, dando origine ad un vasto numero di "varianti". Sono arbusti sempreverdi, a portamento eretto o talora anche prostrato, alti, a seconda delle specie, fino a 150 cm.
Le foglie sono coriacee, generalmente di piccole dimensioni, spesse, verde più o meno scuro e normalmente ricoperte di fitta peluria, che permette loro di limitare la traspirazione nei mesi estivi, in corrispondenza dei picchi di aridità, quando smettono di fiorire e osservano un periodo di quiescenza.
Foglie di Cistus ladanifer
La presenza dei cisti si avverte facilmente anche "a naso". Le foglie infatti sono generalmente ricche di resine molto aromatiche e leggermente appiccicose, particolarmente abbondanti in alcune specie: una di queste è il Cistus ladanifer, dal quale già dai tempi degli antichi Egizi si estraeva il "ladano", una resina balsamica utilizzata per l'imbalsamazione. 

Ancora oggi le sostanze estratte da queste piante vengono impiegate in erboristeria. I fiori, che si aprono agli apici dei rametti, sono a 5 petali, bianchi rosa o rossi a seconda della specie e/o varietà, che circondano un piccolo ciuffo di stami gialli al centro. Sovente, alla base di ogni petalo, è presente anche una macchia scura. Ecologicamente parlando i Cistus occupano i territori della cosiddetta "gariga " degradata, in particolare per effetto di ripetuti incendi. I semi del Cistus infatti, duri e dispersi sul terreno in gran quantità, vengono "attivati" dal calore e germinano su suoli ricchi di ceneri. Sono inoltre piante poco appetite dal bestiame e per questo si salvano dai danni da morso. 
Ambiente tipico di macchia a Cistus
Prettamente eliofile e pioniere, prediligono suoli silicei, anche se non esclusivamente: si ritrovano infatti in tutto il bacino del Mediterraneo, compreso sui calcari o gessi. Sono campioni di adattabilità anche per quanto concerne il clima: a dispetto del loro areale di origine infatti, che farebbe supporre una scarsa resistenza la freddo, pur non amando certamente le temperature invernali troppo rigide, riescono ad inserirsi in qualunque contesto non necessariamente mediterraneo, come dimostrano le ampie collezioni presenti nei giardini inglesi. Senza dubbio amano comunque le posizioni soleggiate e i terreni perfettamente drenati. La elevata resistenza all'aridità ne fanno un'ottima specie per i giardini mediterranei, in associazione ad altre specie tipiche, quali Phyllirea, Mirto, Lentisco, Viburnum tinus, Rhamnus alaternus, Lavande e Rosmarini, Ginestre, ecc. 
Cistus x corbariensis

Un'accortezza di coltivazione: i Cisti, come molte piante mediterranee, non amano i trapianti, pertanto, una volta messi a dimora, i Cistus non andrebbero più spostati, perché l’apparato radicale non ama essere disturbato. Le piante giovani vanno  leggermente spuntate per stimolare l'accestimento, mentre da adulte la potatura va completamente evitata, tranne che per eliminare il legno malato o morto.
Ed ecco alcune fra le specie/varietà più diffuse:
Cistus x corbariensis: questo ibrido di origine orticola (ottenuto dall’incrocio tra C. salvifolius e C. populifolius) presenta portamento espanso (si sviluppa fino a 90-120 cm. di altezza e 150-250 cm. di larghezza) con foglie di forma ovata e dai margini ondulati. In maggio-giugno produce numerosi fiori bianchi, con la base dei petali gialla. È un esemplare molto utilizzato, anche grazie alla sua rusticità.
Cistus x skambergii
Cistus x skambergii: diffuso in Grecia, questo ibrido naturale presenta portamento arbustivo ed eretto, con foglie lineari-lanceolate, di colore grigio-verde. In giugno-luglio produce fiori rosa chiaro, larghi 3-4 cm., che sbocciano riuniti in gruppi di sei all'estremità dei rami o all'ascella delle foglie. Si sviluppa fino a 90-120 cm. di altezza e diametro.
Cistus x pulverulentus Sunset






Cistus x pulverulentus Sunset: a portamento compatto e aperto, raggiunge un massimo di 90 cm di altezza. Ha caratteristiche foglie verde-grigio, ricoperte di fitta peluria. I fiori sono di medie dimensioni, rosso magenta con il centro giallo. 
Cistus x purpureus
Cistus x purpureus: questo ibrido, ottenuto dall’incrocio tra C. ladaniferus e C. villosus, presenta foglie lanceolate, lunghe 2,5-5 cm., di colore grigio-verde e con la pagina inferiore tomentosa. Se stropicciate, emettono aroma resinoso.  Da maggio a luglio produce fiori  larghi 5-7 cm., con i petali rosa-porpora, macchiati di marrone scuro alla base. Cresce fino a 1,2-1,5 m. di altezza e 1,2 m. di larghezza. 
Cistus x purpureus Alan Fradd
Cistus x purpureus "Alan Fradd": mutazione della precedente, è simile in tutto tranne che per i fiori, bianchi con una macchia scura alla base del petalo. 



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