27 ago 2019

Il Pepe dei Monaci (Vitex agnus-castus)

Vitex agnus-castus
Originario del bacino del Mediterraneo e Asia centrale, Vitex agnus-castus o Agnocasto è una pianta quanto mai interessante in giardino, ma ancora poco utilizzata. E' un arbusto deciduo di discrete dimensioni (2-3 m di altezza), a portamento eretto e svasato, appartenente alla famiglia delle Verbenaceae. Le foglie sono composte, trifoliate e brevemente picciolate, verde medio e, come il legno, se stropicciate o spezzate, emanano un caratteristico profumo aromatico. La fioritura è tipicamente estiva, spesso prolungata sino a settembre. La forma più diffusa ha spighe azzurre, erette e piuttosto lunghe, profumate e molto apprezzate dagli insetti utili.
Frutti di Vitex agnus-castus
Al termine della fioritura si formano i frutti, bacche marroni legnose simili a grani di pepe. Questi ultimi sono ampiamente utilizzati in erboristeria per svariate proprietà terapeutiche. Possono avere effetti sul sistema endocrino, e sono impiegati per la cura di irregolarità del ciclo mestruale, e soprattutto per ridurre i sintomi premestruali.  
Viene impiegata tradizionalmente anche come coadiuvante per disturbi collegati alla menopausa. 
L'agnocasto risulta inoltre utile nelle palpitazioni, nel dolore al plesso solare, nelle vertigini, negli spasmi intestinali, nell'insonnia e ha potere galattogeno. 
Vitex agnus-castus Alba
Secondo la credenza infine, avrebbe proprietà anafrodisiache e da questo deriva il nome comune di Pepe dei monaci. Pare infatti che i monaci la assumessero per ridurre la libido .A dispetto della sua origine, ha una buona resistenza al freddo e può essere coltivato all'aperto in buona parte d'Italia, da Nord a Sud, ad eccezione delle zone di montagna. Predilige esposizioni di pieno sole, terreni asciutti e drenati, tollera vento e sale marino e, in larga misura la siccità estiva. 
Esiste anche una forma a fiore bianco, (Vitex agnus-castus Alba), meno comune ma identica, per esigenze e sviluppo, alla precedente. Trova ampio impiego per barriere frangivento (specie contro i venti salsi), per formare macchie, come esemplare isolato e, volendo, anche per la coltivazione in vaso, che deve essere comunque capiente, per assecondare lo sviluppo della pianta. 
Vitex trifolia f. Purpurea
Vitex trifolia F. Purpurea in fiore
Vitex trifolia f. Purpurea è una specie strettamente correlata a V. agnus-castus, ma di origine australiana. Sempreverde, di portamento scomposto e con le punte dei rami leggermente ricadenti, è assai apprezzato per il colore delle foglie, verde-azzurre sulla pagina superiore e rosso porpora su quella inferiore. I fiori sono spighe celesti, estive, di dimensioni minori rispetto a quelle della specie europea. 
Le esigenze edafiche sono le stesse , mentre quelle climatiche sono un po' diverse, poichè V. trifolia Purpurea non ha grande resistenza alle basse temperature e deve essere coltivato in areali con inverni miti. E' comunque perfetto per realizzare macchie e siepi, di grande effetto per la colorazione del fogliame persistente e per l'aroma delle foglie. 
Vitex cannabifolia
Vitex cannabifolia proviene invece dalla Cina ed è un arbusto di forma globosa, che raggiunge i 2-3 m di altezza. Le foglie, aromatiche come negli altri due, sono composte da  foglioline e per la forma ricordano  quelle della Cannabis, da cui il nome specifico. La fioritura estiva è costituita da spighe celeste-lavanda, lunghe e numerose, che conferiscono nell'insieme alla pianta un aspetto molto elegante. Rispetto al Vitex australiano, ha una moderata resistenza al freddo, tollerando, da adulto, temperature intorno agli 0°C per periodi poco prolungati. Può quindi essere coltivato all'aperto anche al Centro-Nord, avendo tuttavia cura di scegliere posizioni ben riparate, esposte a sud e possibilmente a ridosso di un muro che lo protegga da freddi molto intensi. Per il resto, usi e esigenze edafiche sono analoghe a quanto visto per i precedenti. 

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